Sta facendo discutere ultimamente, il singolare gesto del Comune di Reggio Emilia, che ha recentemente firmato un Protocollo «per il contrasto all’omontransofobia e omotransnegatività e per l’inclusione delle persone Lgbti» che prevede, tra le altre disposizioni, bagni “gender neutral” e l’aggiunta di un terzo genere sui documenti di identità, corrispondente alla casella “altro” che può essere utilizzato anche dai lavoratori in fase di transizione sessuale. È la prima volta che si verifica una cosa simile nel nostro Paese. Tra l’altro, all’iniziativa hanno aderito anche università, asili nido e Ausl, cofirmatarie del protocollo in questione, della durata di cinque anni, sono anche altre realtà reggiane, tra cui Comune, Provincia, Regione Emilia-Romagna e Arcigay. Leggi
Un anno dopo la fine di Alfie a Liverpool, la sentenza che potrebbe far morire il francese Vincent Lambert Si fa largo in alcuni Paesi del continente l’idea che «in casi estremi» si possa ottenere il decesso anticipato.