Non sono ancora chiare le modalità con le quali l’adolescente olandese ha posto fine alla sua esistenza. Rimangono la solitudine di una ragazzina che era già morta dentro, quello che appare come il fallimento della comunità clinica e l’orrore di una legge mascherata di falsa pietà. Per la neuropsichiatra del Bambino Gesù, le vittime di abuso non hanno necessariamente un destino segnato e una presa in carico integrale può aiutarle. La morte non è mai la soluzione. Leggi
Il dottor Giuseppe Nicolò, psichiatra e direttore del Dipartimento di Salute Mentale Asl Roma 5, commenta la vicenda di Noa Pothoven, la 17enne olandese che ha chiesto e ottenuto l’eutanasia, legale nei Paesi Bassi, dopo anni di sofferenze psichiche seguite a tre violenze subite da bambina. Leggi
La tragica conclusione della vicenda terrena della giovane olandese Noa Pothoven è l’indubitabile segno dell’avanzata feroce della cultura della morte nelle nostre società, che si sviluppa sul dogma dell’autodeterminazione psicologica, principio dottrinale assoluto della nuova religione della disperazione. La società e lo Stato inducono alla disperazione, insegnando che tutto può essere vero e giusto se è voluto dal soggetto e che niente è vero e giusto in sé, niente vale la pena, e poi eliminano i disperati con la motivazione di ottemperare ai loro desideri. Il principio di autodeterminazione assoluta non è naturale, è indotto dall’ideologia della morte, e poi ad esso ci si appella come se fosse un principio naturale per infliggere la morte ai disperati, o per indurli a morire, o astenendosi dall’aiutarli a vivere.
Suor Ines Nieves Sancho, 77 anni, insegnava a cucire alle ragazze povere che nonostante l’età non aveva voluto lasciare. Padre Landry Ibil Ikwel, 34 anni, si occupava di non vedenti. Leggi
Gli imputati erano stati condannati alla pena di morte del 2016. Essi erano accusati di aver gettato in una fornace i coniugi cristiani, incolpati con false accuse di blasfemia. Attivista: “Chiediamo alla Corte suprema di mettere in luce le pressioni esercitate dagli estremisti nel caso di Shama e Shahzad”. Leggi
Cinquant’anni fa, nel 1969, a Montevideo veniva pubblicato un volume intitolato Hacia una teología de la liberación (Verso una teologia della liberazione). Leggi
Finora l’appoggio dei cartoni animati al mondo Lgbt era stato qualcosa di sostanzialmente ambiguo. Certo, è da tempo che, in particolare grazie alla Disney, nei cartoons hanno fatto la loro comparsa personaggi dagli atteggiamenti particolari, per
così dire, ma nulla di troppo esplicito, in fondo. Questo fino a pochi giorni fa, quando, nella programmazione per bambini, ha fatto la sua comparsa la celebrazione di un matrimonio omosessuale. Proprio così. E’ successo in Arthur una serie basata sui libri di Marc Brown trasmessa in circa 80 Paesi (in Italia debuttò nel 1998 su Italia 1) e giunta alla ventiduesima serie. Leggi
La teoria del gender non rappresenta solo un problema sociale, un sovvertimento del ruolo biologico di uomo e donna. È anche una minaccia per l’evangelizzazione, perché mette in discussione proprio quei concetti di paternità e procreazione che sono quelli alla base dell’annuncio di Dio in tre persone, il Dio Padre, Cristo come figlio del Dio Padre, fattosi uomo, e Maria come la sposa dello Spirito Santo. Leggi
Un primo commento al testo integrale della legge approvata dallo Stato dell’Alabama in materia di aborto. Leggi
Ma ciò che soprattutto cresce è la nostra consapevolezza di combattere una grande battaglia morale e civile, è la nostra determinazione a non retrocedere, a non accettare compromessi, perché non sono possibili compromessi sulla vita umana innocente. Non si può accettare che nemmeno un bambino sia sottratto con la violenza al grembo della madre. E si sottoscrive questo delitto quando si accetta una legge che prevede l’aborto.