Licenziato medico cristiano, scrive lui al posto di lei sul referto di un trans

By 18 Settembre 2019Gender

David Mackereth, un medico con ben 26 anni di onorato servizio, è stato licenziato per una motivazione che sembra paradossale, ovvero per aver scritto “lui” al posto di “lei” sul referto medico di un transessuale.

Il dottore è stato mandato via dal suo ospedale e licenziato in tronco, dopo una discussione con il transessuale in questione e un suo superiore. Il fatto è avvenuto l’anno scorso, ma la notizia, come riporta la Bbc, sta facendo il giro del mondo solo adesso perché Mackeret recentemente ha deciso di far causa al governo britannico per ingiusto licenziamento.

Il medico, che non ha mai fatto niente per nascondere la sua fede cristiana, ha dichiarato all’emittente britannica di essere stato penalizzato per aver riportato, in virtù della propria fede ma anche della propria coscienza scientifica, semplicemente il vero: «Dovendo valutare qualcuno che è un uomo biologicamente, ma che chiede di essere una donna, non me la sento in buona coscienza […] di usare il termine lei o signorina o signora nel referto».

Mackereth ha anche aggiunto «in coscienza, credo che il genere sia determinato dalla biologia e dalla genetica, e non vedo motivo di vergognarmi per questo. Né di essere licenziato».

In effetti le motivazioni che possono aver portato al suo licenziamento e che probabilmente saranno ricondotte alla solita questione della “pseudo discriminazione” verso chi, in questo caso si percepisce donna, pur essendo un uomo, davvero non si reggono in piedi. È infatti assurdo pretendere, proprio da un medico, che non attesti una realtà biologica de facto, per di più sotto i suoi occhi. E qualora fosse stato mosso nel trascrivere un dato di fatto anche dalla sua coscienza religiosa oltre che scientifica, non si capisce perché sarebbe passibile di una così severa punizione. Dunque, a buona ragione, possiamo dire che ci troviamo sì di fronte ad un caso di discriminazione, ma è un caso singolare perché viene dipinto come carnefice è in realtà la vittima e subisce tutta la crudele vendetta di chi si dipinge come “minoranza perseguitata”.

Il medico cristiano, tuttavia, non si è dato per vinto ed è ora assistito da un gruppo di avvocati e dalle più importanti associazioni della città di Birmingham, luogo in cui lavora. Si attendono ulteriori evoluzioni della vicenda.

Manuela Antonacci

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