Il medico, decedutoil 3 settembre, operava aborti dagli anni 70 e ha continuato ad eseguire operazioni e sedazioni secondo i metodi di quei decenni. A nove giorni dalla morte del medico 75enne i parenti entrano in casa sua e trovano migliaia di resti fetali conservati. Perché? Sul web gruppi di preghiera intercedevano per la sua conversione.
Il medico abortista (scrivono “più prolifico” ma in questo caso la semantica è troppo ingombrante) più mortifero dell’Indiana è deceduto il 3 settembre scorso. Eguagliando la sorte di migliaia di bambini che ha soppresso nel corso della sua lunga carriera.
Si chiamava Ulrich Klopfer, praticava aborti nella clinica di South Bend. Nel 2016 gli era stata revocata la licenza medica dall’Indiana State Licensing Board. Quasi simultaneamente il reparto è stato chiuso. (Nel servizio WSBT, il medico ai tempi del processo che portò alla revoca della sua abilitazione medica)
Di migliaia di questi conservava diligentemente i resti in casa propria. Ed è davanti a questo spettacolo che i parenti del defunto si sono trovati una volta introdottisi nella sua proprietà.
Forse in quella casa non entrava nessuno da anni?
2246 feti ritrovati nella casa del dottor Klopfer sono ora nelle mani di un medico legale a Will County, Illinois, mentre la famiglia si dice pronta a collaborare congli inquirenti. Nessuno sa per quale motivo il dottore, considerato un pioniere della legalizzazione dell’aborto in America, custodisse tutti quei feti e l’impressione è che il segreto – uno dei tanti nella storia di Klopfer (ll Messaggero).
Le autorità sono state allertate dall’avvocato della famiglia del Dr. Klopfer, così riferisce il NYTimes
L’ufficio dello sceriffo di Will County ha dichiarato in un comunicato stampa venerdì scorso che un avvocato della famiglia del dottor Ulrich Klopfer ha contattato l’ufficio del medico legale giovedì in merito a possibili resti fetali trovati a casa in una parte non incorporata di Will County, nell’Illinois nord-orientale.
La sua condotta come uomo e come medico si è guadagnata disapprovazione non solo per questa agghiacciante opera postuma.
Pare non avesse notificato alle autorità di avere eseguito alcuni aborti su una ragazzina di soli 13 anni. Inutile dire che decisamente più grave della mancata notifica è il fatto in sé, di avere soppresso più di una vita nascente in una ragazzina, e avere sottoposto una poco più che bambina alla violenza dell’aborto, probabilmente confermandola nell’idea che fosse la sola soluzione degna e assicurandole un senso di colpa lungo e opprimente quanto un ergastolo.
Il Dr. Klopfer era solito rispondere a quanti gli contestassero le tecniche antiquate di esecuzione, con 30.000 gravidanze interrotte non aveva mai ucciso un paziente. Nessun morto (sic!), in ben 43 anni…
(…) praticava con una tecnica risalente agli anni ’70, ha dovuto molto spesso fare i conti con la giustizia a causa dei suoi metodi poco ortodossi. Tutto questo fino al 2016, quando la sua licenza è stata sospesa per non aver rispettato numerosi protocolli. Klopfer giustificava i suoi metodi dicendo che, in 43 anni di carriera, nessun suo paziente è mai morto. (BBC)
Quello che colpisce senza stupire è proprio questa assoluta (ma ormai sappiamo solo temporanea) cecità: ora vedrà chiarissimamente che di cadaveri lungo il proprio cammino terreno ne ha lasciati innumerevoli. A nessuno è dato sapere se se ne sarà pentito in tempo o no.
A quale scopo quest’uomo, che poteremmo dire disturbato, conservava feti e parti di feti abortiti? Disturbato probabilmente dallo stesso male compiuto di sua volontà. Attratto forse morbosamente da quei piccoli corpi che continuava a negare fossero persone. Con il gusto della perversione fine a se stessa, forse o anche per qualche altro motivo più bieco, come il guadagno di denaro. Forse. Ma di sicuro qualcosa che assomiglia al male demoniaco. Solo il demonio e suoi adepti possono desiderare di distruggere la creatura più amata dal Creatore.
Ma documentandosi su di lui si scopre che c’erano diversi gruppi di preghiera attivi e una preghiera scritta proprio per la conversione del Dr. Klopfer (una pagina Facebook ha proprio questo nome). Questa è una forma di carità e di misericordia davvero altissima: era il carnefice di migliaia di vite innocenti ed era l’aguzzino della propria stessa anima.
Mike Fichter, presidente dell’Indiana Right to Life, ha dichiarato in una nota inviata venerdì sera che “siamo inorriditi” dalla scoperta dei resti fetali nella residenza dell’Illinois di Klopfer. Ha chiesto alle autorità dell’Indiana di aiutare a determinare se quei resti hanno qualche connessione con le operazioni di aborto in Indiana.
“Questi rapporti disgustosi sottolineano il motivo per cui l’industria dell’aborto deve essere sottoposta al massimo controllo”, ha affermato Fichter nella dichiarazione. (BBC)
Il massimo controllo che l’industria dell’aborto dovrebbe meritare è quello di non esistere più. Nessun sistema di estrazione, vendita, acquisto di parti fetali. Nessun giro di fondi legato alla morte procurata di milioni di feti e alla devastazione psichica e fisica di milioni di donne, nessun recinto intorno ad un orrore che non può avere giustificazione.
Aleteia, Set 16, 2019