Nei prossimi giorni la Corte Suprema degli Stati Uniti dovrà decidere su un tema scottante e con possibili future implicazioni sociali di grande impatto: tre casi individuali con caratteristiche simili di presunta discriminazione nei confronti di omosessuali e transessuali in ambito lavorativo. Il primo caso portato avanti dalla sorella e dal partner di un istruttore di paracadutismo nel frattempo morto, riguarda il suo licenziamento perché gay. Il secondo è quello di un assistente sociale che dice di essere stato licenziato dopo essersi iscritto a un campionato sportivo per gay. Infine il caso di una persona transsessuale che ha perso il lavoro dopo l’operazione di “riassegnazione”. Le conseguenze di queste cause, portate avanti dalle ricchissime agenzie per i diritti gay, rinforzeranno i diritti di un gruppo sociale economicamente privilegiato rispetto a quelli di persone più modeste che già spesso finiscono in guai giudiziari per essersi messi di traverso alle richieste di ricchi omosessuali.
Ecco una riflessione a partire da questi casi di R. R. Reno pubblicata su First Thing.
Introduzione all’articolo e sua traduzione sono a cura di Annarosa Rossetto.
Ieri presso la Corte Suprema sono comparsi alcuni casi che richiederanno ai giudici di decidere se la legge sui Diritti Civili del 1964 si applica anche a omosessuali e persone transgender. I casi riguardano la discriminazione sul lavoro. La questione sembra essere una faccenda strettamente legale. Ma le implicazioni sociali sono enormi.
Negli ultimi cinquant’anni la legge antidiscriminazione si è evoluta in un sistema di controllo sociale pervasivo. La legislazione originale proibiva ai datori di lavoro di negare il lavoro a qualcuno semplicemente perché era nero o era femmina. Ma lo sviluppo della dottrina legale attraverso le nozioni di impatto diverso e ambiente ostile ha dato a questo semplice principio di non discriminazione un significato vasto e complesso. Ha autorizzato i funzionari del governo a monitorare le assunzioni e i luoghi di lavoro e ha incoraggiato varie organizzazioni di attivisti a presentare azioni legali ad ampio raggio.
Quando abbiamo avuto l’amministrazione Obama, la connessione tra agenzie governative, cause legali e organizzazioni di attivisti era diventata un intreccio così stretto che decine di milioni di dollari in sanzioni finanziarie per discriminazione in mutui per la casa (cause interamente basate sulla dottrina dell’impatto diverso) erano stati incanalati in organizzazioni di attivisti come il Southern Poverty Law Center. Queste organizzazioni si erano dedicate all’ulteriore espansione del regime giuridico dei diritti civili, come i casi presentati ieri alla Corte.
Il Civil Rights Act del 1964 era necessario. È servito per autorizzare il governo federale a proteggere una minoranza oppressa sottoposta a decenni di spietata discriminazione. Oggi, tuttavia, il tritacarne della legge dei moderni diritti civili e dell’attivismo macina tutto senza riguardo per molte realtà sociali.
La parabola dei diritti delle donne offre un buon esempio. Molte sentenze pilota hanno coinvolto donne ricche e ben istruite e i loro sforzi per abbattere le barriere verso l’adesione a club sociali per soli uomini, vertici aziendali e altre posizioni tipicamente di appannaggio maschile. In breve, hanno dato a persone già ai vertici della società ulteriore ricchezza e prestigio.
Nella sua fase iniziale, i diritti civili femminili andavano a beneficio delle donne di tutti i livelli sociali. Ma era forse inevitabile che questi casi di diritti civili alla fine si orientassero verso gli interessi delle donne di potere. I Neri americani erano più poveri degli americani bianchi (e lo sono ancora). Questo non è mai stato il caso delle donne. Ci sono sempre state tante Rockefeller donne quanti Rockefeller uomini. E così le istanze delle donne ricche e potenti hanno dominato il cosiddetto movimento delle donne. Le loro questioni continuano ad essere predominanti, come indica la recente legislazione della California che stabilisce una quota riservata alle donne nei consigli di amministrazione societari. Questa è una legge che in quello Stato riguarda solo un paio di migliaia di donne già molto ricche.
L’estensione delle potenti armi dei diritti civili nel periodo dopo gli Anni ‘60 ad omosessuali e persone transgender è quasi sicuramente ancor più orientata verso un’élite. I dati mostrano che gli uomini gay guadagnano più degli uomini eterosessuali. È un fatto noto da lungo tempo nel campo del marketing che la comunità gay è un target primario. Senza i costi della cura dei figli, non solo guadagnano di più, ma rimane loro ancora un’ampia disponibilità economica da spendere. I dati del Dipartimento del Tesoro sulle dichiarazioni dei redditi mostrano che gli uomini sposati con uomini e con almeno un figlio adottato hanno un reddito familiare superiore ai $ 250.000. (Le coppie maschio-femmina con figli hanno un reddito familiare medio inferiore ai $ 120.000.)
I casi giudiziari più noti sui diritti degli omosessuali seguono la chiara tendenza di persone potenti che usano i diritti civili a proprio vantaggio. Riguardano persone ricche che fanno causa per qualcosa che vogliono.
Il caso Stati Uniti vs Windsor che ha indotto la Corte suprema a dichiarare incostituzionale il Defence of Marriage Act, riguardava la questione del pagamento della tassa di successione su una proprietà. Meno dell’1% dei decessi comporta il pagamento di questa imposta federale, il che significa che la donna lesbica che aveva aperto il caso giudiziario era davvero molto ricca.
L’attacco giudiziario in corso contro il pasticcere del Colorado, Jack Phillips, è iniziato con uomini sposati nel Massachusetts che gli chiedevano di preparare una torta per un ricevimento di nozze in Colorado. Una cosa del genere non è nei progetti che le persone della classe operaia possono permettersi. Phillips, proprietario di un modesto laboratorio artigianale, è attualmente perseguitato da una causa intentata da un avvocato transessuale di Denver.
Non sono uno esperto di Diritto. Non sono in grado di commentare questioni costituzionali. Ma è assolutamente ovvio che dare agli omosessuali e alle persone transessuali l’accesso agli strumenti estremamente potenti e coercitivi della legge sui diritti civili è una cattiva politica sociale. Renderà più potenti persone già potenti, permettendo loro di distruggere chiunque resista alla loro agenda.
Le agenzie per i diritti dei gay sono piene di soldi. Hanno un enorme potere culturale. Al di fuori delle chiese evangeliche conservatrici, nessuna istituzione americana significativa si oppone a questi enti. (A parte alcune voci coraggiose, la Chiesa cattolica è in gran parte silenziosa.) Le sue organizzazioni di attivisti sono piene di soldi. La loro situazione sociale è esattamente l’opposto di quella della comunità nera quando il Civil Rights Act è stato approvato nel 1964.
Se i giudici apriranno l’arsenale della nostra legge per i diritti civili perché venga saccheggiata dalle agenzie dei diritti gay, vedremo un tale grado di intimidazione giudiziaria e di controllo sociale che non avrà precedenti nella nostra storia.
13 ottobre 2019