Una nuova storia di ordinaria follia negli Stati Uniti: in Florida, una neo mamma ha dichiarato che imporre il sesso al proprio figlio è una cosa sbagliata e quindi non lo registrerà all’anagrafe né come maschio né come femmina. Ari Dennis ha 30 anni ed un’altra bambina di 4 anni a cui è stata fatta la stessa violenza.
“Non abbiamo assegnato un sesso alla nascita, il che significa che quando sono nati, avevano genitali, sappiamo se da quel punto di vista sono maschi o femmina, ma abbiamo solo scelto di riconoscere che quei genitali non indicano nulla sul genere”.
Il nome del neonato è Sparrow e la madre utilizza per chiamarlo il pronome “thetby”, ideato in America per indicare i bambini “neutri”.
La primogenita di Dennis, di nome Hazel, a detta della madre avrebbe “scelto” autonomamente di essere una bambina e lo stesso processo dovrebbe attuare Sparrow.
“Vogliamo che facciano esperienza di tutti i generi, quindi vanno in pubblico e la gente li tratta come una bambina oppure con un bambino o anche come qualcuno che non si può dire. Ciò mostra loro quali sono le diverse opzioni…Non impediamo in alcun modo a Sparrow di avere un genere, e non lo stiamo costringendo a far parte di genere piuttosto di un altro. Non lo abbiamo assegnato alla nascita”.
Gli organi genitali contrassegnano il bambino come maschio o femmina, ma comunque il piccolo Sparrow potrà decidere autonomamente a quale genere appartenere.
E perché limitarci solo ai due generi (maschio o femmina)? Se il bambino si sentisse tutti e due insieme? Oppure se si sentisse un cane o un gatto? Alla libertà di scelta non c’è più limite…
Si moltiplicano le famiglie che decidono di crescere i loro figli in maniera “neutra”, in questo modo così folle e contro natura.
Credono così di dare più liberta ai figli ma non si rendono conto che li stanno privando di ogni certezza, anche quella più elementare, cioè il loro sesso biologico.
Chiara Chiessi
4 novembre 2019