«Sto aspettando l’esito del tampone. Paura? Sono sereno, l’unico pensiero è ai malati che ho lasciato in corsia, spero che non siano morti. Vorrei tanto ritrovarli al mio ritorno». Sono le 16.30 di giovedì quando raggiungiamo al telefono don Maurizio Lucini, uno dei cappellani dell’ospedale di Cremona, nel cuore dell’emergenza da Coronavirus. Da martedì è nella sua camera. Isolato. «Ho sintomi influenzali sì, un po’ di febbriciattola e ho fatto il tampone. Ora aspettiamo che arrivi l’esito».
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