Ne I promessi sposi memorabile è la peste bubbonica, che iniziò a imperversare nel milanese verso la fine del 1629, introdotta dai lanzichenecchi che scesero nel lecchese. Già nel settembre del 1629 il medico Settala segnalò casi di peste alle autorità, troppo prese dalla guerra di successione al Ducato di Mantova per prendere adeguati provvedimenti contro la diffusione del morbo. All’inizio le autorità non credettero alla presenza della peste nel territorio di Milano. Così, dall’ottobre 1629 al marzo 1630 la pestilenza agì in modo sotterraneo, non conclamato, e in pochi mesi, quando esplose la pandemia, la città di Milano venne ridotta da 130.000 abitanti a 66.000 unità. Più della metà della popolazione venne sterminata.