Lunghe file di persone che aspettano il loro turno per ritirare le ceneri dei parenti uccisi dal virus e successivamente cremati subito, senza cerimonie e senza troppe spiegazioni. In questa sola città si calcola che, alla fine delle consegne , si arriverà alla cifra di 45.500 urne.
Non si finisce mai di stupirsi davanti alle assurdità della burocrazia ministeriale. E anche stavolta, sulla questione della possibilità di accesso alle chiese per pregare, non si sono smentiti. Scrive il ministero dell’Interno che si può andare ma solo se si è sulla strada per andare al lavoro, dal medico, in farmacia o al supermercato. Un criterio assolutamente inaccettabile che contrasta non solo con la lettera dei decreti fin qui pubblicati dal governo, ma anche con la Costituzione.
Sono 16 milioni di persone, oltre un quarto della popolazione italiana, hanno un reddito che dipende (spesso interamente) dallo Stato e che è garantito solo fino a maggio. Parliamo dei pensionati, una categoria che, nel nostro paese, rischia di subire i colpi
della crisi delle finanze pubbliche: un’emergenza resa ancora più esplosiva dalle chiusure delle attività economiche per l’emergenza coronavirus.
E adesso denunciano anche i sindaci. La situazione delle chiese sta velocemente precipitando. Quello che è accaduto a Giulianova ha dell’incredibile. Anche nella località marittima abruzzese sindaco e parroci cittadini si sono dati appuntamento nel santuario locale per un atto di affidamento della città in questi giorni di pandemia. Da Venezia in giù è stata una testimonianza di laicità e fede importante.
L’odio online pone senz’altro problemi giuridici e di sanzioni. Ma il vero problema è psicologico e connesso allo sviluppo della Rete.
Le incredibili richieste di New York Times e lobby: «Pillole abortive e cocktail mortali a casa via posta, autorizzati con la telemedicina».
Chiusi in quarantena, anche i cristiani come animi sbandati si intrattengono via chat e sbandano ancora peggio: chi religioso, chi complottardo, chi banditore di propaganda di partito… Ma la fede è un’altra cosa.
Giovanni Cagnoli, imprenditore e fondatore di Bain Italia, ha un piano per tornare al lavoro prima che la chiusura delle aziende si trasformi in una recessione catastrofica. Intervista.
Repubblica, Prodi, Letta: quante critiche all’Ue, impensabili fino a una settimana fa (ma col solito tic antipopulista).
“Carta sospesa, verifica e riattiva ora”, ma è truffa che “sfrutta” Banca Intesa Sanpaolo: un vademecum per proteggersi dai tentativi fraudolenti