Quando il corpo sociale si vive come inerme, impotente ed esposto al flagello della malattia, la morte ritorna come il protagonista assoluto e inquietante della scena.
Davvero vogliamo prendere ad esempio la Cina? Nella lotta all’epidemia di coronavirus, il regime totalitario comunista si presenta con il miglior modello possibile di contrasto alla diffusione del morbo: controllo totale e capillare dei suoi cittadini, chiusura completa di intere regioni con decine di milioni di abitanti, costruzione di ospedali a tempo record, punizioni esemplari (fino alla fucilazione) per chi nasconde i sintomi.
Carissimo Vescovo, sono …. e ti scrivo assieme alla mia sposa perché, come tanti fedeli della nostra diocesi…, in questi ultimi giorni siamo rimasti attoniti davanti alla scelta precipitosa dei Vescovi… di sospendere con effetto immediato tutte le Sante Messe con partecipazione del popolo.
In un caso come l’emergenza coronavirus va giudicato l’effetto sociale che l’insieme della comunicazione genera. Ecco come alcune scelte hanno prodotto danni enormi.
Ricorda una sola esperienza analoga a quella che sta attraversando l’Italia in questi giorni: l’alluvione di Firenze del ’66, quando “il popolo più diviso, più discorde, più litigioso del mondo si è ritrovato come un sol uomo nell’impegno di lenire le ferite di una città prostrata”. Invita i fedeli che non possono andare a messa “a dedicare lo stesso tempo al silenzio”.
I decessi da coronavirus in Italia colpiscono soprattutto le persone anziane, la fascia di popolazione più debole. Mortalità più alta se il virus contagia il Sud.
Una tragedia umanitaria che sta assumendo dimensioni apocalittiche. Idlib, Lesbo: milioni di civili, donne, bambini, anziani costretti a vivere, se di vita si può parlare, in condizioni disumane. Un quadro drammatico che investe anche la Libia. A darne conto a Il Riformista è Carlotta Sami, portavoce per il Sud Europa dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati
Alcuni tweet di papa Francesco sulla Quaresima. Sono strutturati per essere brevi e immediati, quasi fossero un caffè da bere al mattino per dare alla giornata una carica rinnovata. Insomma, un minuto tutto per me!
Marie Curie è stata un’importante scienziata polacca, pioniera nello studio della radioattività, che ha ricevuto due premi Nobel nel 1903 e nel 1911.
Un conduttore radiofonico censurato perché ha detto che l’utero in affitto è un abominio; un’attivista pro-familiy punita perché ha sostenuto che il matrimonio è tra uomo e donna; due genitori condannati perché hanno detto ai loro figli che si nasce maschio o femmina. I manifesti della campagna choc di Pro Vita e Famiglia contro la proposta di legge Zan sull’omotransfobia, in discussione in commissione giustizia alla camera, mostrano quanto è già accaduto nei Paesi che hanno adottato legislazioni simili a quella che si vuole varare in Italia e che i movimenti familiari italiani bollano come una deriva del pensiero unico e un intervento che limita la libertà di espressione..