Boom di click che siti porno e virtual date: con la pandemia la tendenza è sempre più in salita.
Fame. È la parola pronunciata sabato dal Papa nella Messa a Santa Marta. Francesco parla spesso di fame nel mondo, ma questa volta lo fa in un’accezione nuova. Come conseguenza della pandemia: «Si incomincia a vedere gente che ha fame perché non può lavorare, non aveva un lavoro fisso, e per tante circostanze. Incominciamo già a vedere il “dopo”, che verrà più tardi, ma incomincia adesso».
Dalla piazza deserta parole e gesti nel cuore di tutti.
Iniziamo il commento del Libro dei salmi. Ma i salmi non si commentano. Si pregano, si cantano, si urlano. Sono troppo umani, troppo intrisi di dolore e di amore, troppo impastati di uomo e di Dio. Eppure li commenteremo, coscienti che resteremo alla periferia del loro mistero. Insieme ai Vangeli, i Salmi sono il libro più noto e tradotto della Bibbia.
Lunghe file di persone che aspettano il loro turno per ritirare le ceneri dei parenti uccisi dal virus e successivamente cremati subito, senza cerimonie e senza troppe spiegazioni. In questa sola città si calcola che, alla fine delle consegne , si arriverà alla cifra di 45.500 urne.
Non si finisce mai di stupirsi davanti alle assurdità della burocrazia ministeriale. E anche stavolta, sulla questione della possibilità di accesso alle chiese per pregare, non si sono smentiti. Scrive il ministero dell’Interno che si può andare ma solo se si è sulla strada per andare al lavoro, dal medico, in farmacia o al supermercato. Un criterio assolutamente inaccettabile che contrasta non solo con la lettera dei decreti fin qui pubblicati dal governo, ma anche con la Costituzione.
Sono 16 milioni di persone, oltre un quarto della popolazione italiana, hanno un reddito che dipende (spesso interamente) dallo Stato e che è garantito solo fino a maggio. Parliamo dei pensionati, una categoria che, nel nostro paese, rischia di subire i colpi
della crisi delle finanze pubbliche: un’emergenza resa ancora più esplosiva dalle chiusure delle attività economiche per l’emergenza coronavirus.
E adesso denunciano anche i sindaci. La situazione delle chiese sta velocemente precipitando. Quello che è accaduto a Giulianova ha dell’incredibile. Anche nella località marittima abruzzese sindaco e parroci cittadini si sono dati appuntamento nel santuario locale per un atto di affidamento della città in questi giorni di pandemia. Da Venezia in giù è stata una testimonianza di laicità e fede importante.
L’odio online pone senz’altro problemi giuridici e di sanzioni. Ma il vero problema è psicologico e connesso allo sviluppo della Rete.
Le incredibili richieste di New York Times e lobby: «Pillole abortive e cocktail mortali a casa via posta, autorizzati con la telemedicina».