L’aborto a domicilio è realtà nel Regno Unito

Il governo del Regno Unito approva le misure di emergenza a causa del coronavirus. Basterà una telefonata al medico per farsi arrivare le pillole a casa.

Il sogno di tutti i fautori dell’aborto come diritto assoluto si è realizzato nel Regno Unito grazie a un insolito alleato: il coronavirus. Il governo ha infatti cambiato «temporaneamente» i regolamenti per accedere all’aborto farmacologico, che prevede l’assunzione del mifepristone e del misoprostolo. Il primo, che inibisce lo sviluppo embrionale, deve essere assunto in via obbligatoria in ospedale sotto osservazione medica, mentre il secondo farmaco, che favorisce l’espulsione del feto, può essere preso a casa. Almeno fino a due giorni fa, quando il governo di Boris Johnson ha permesso di assumere anche il primo farmaco tra le mura di casa.

PER ABORTIRE BASTA UNA TELEFONATA

L’obiettivo è permettere a tutte le donne di abortire a casa in un momento in cui recarsi in clinica o in ospedale può essere pericoloso o difficile «a causa del coronavirus» e delle restrizioni imposte dal governo (anche se tutti possono uscire liberamente per ragioni mediche). Il Dipartimento della salute ha spiegato che «la misura sarà temporanea e che l’aborto farmacologico a casa potrà essere fatto fino alla decima settimana previo consulto telefonico con il medico».

Per abortire un bambino basta una telefonata ormai nel Regno Unito, al termine della quale le pillole saranno spedite direttamente a casa della donna. E per questo esulta l’organizzazione Bpas, che con 40 cliniche tra Inghilterra, Galles e Scozia è il gruppo che somministra più aborti in tutto il Regno Unito: «Aborto a domicilio! Siamo felici di annunciare che il governo ha introdotto l’uso dell’aborto via telemedicina che ora proteggerà le donne in tutto il paese».

«SIAMO SCIOCCATI, LE DONNE SONO IN PERICOLO»

La decisione del governo britannico ha profondamente turbato la Chiesa cattolica inglese, che per voce del vescovo ausiliare di Westminster, John Sherrington, ha dichiarato:

«Siamo scioccati che il ministro della Salute abbia temporaneamente autorizzato l’aborto a domicilio senza alcuna supervisione medica. Queste misure cambiano in profondità l’accesso all’aborto in Inghilterra e Scozia nel prossimo futuro. Anche se viviamo tempi di emergenza, queste misure mettono ancora più in pericolo quelle donne che si trovino ad agire in fretta e senza appropriato consulto medico magari da partner violenti. Queste misure sviliscono la gravità con cui simili decisioni dovrebbero essere prese e non tengono in considerazione i pericoli fisici e psicologici che l’amministrazione di questi farmaci a casa potrebbe causare».

PILLOLE ABORTIVE COME I PANINI DI DELIVEROO

I nuovi regolamenti adottati dal Regno Unito sono gli stessi invocati dal New York Times negli Stati Uniti e rappresentano il paradiso per i sostenitori dell’interruzione di gravidanza come diritto incondizionato. Seguendo questa strada, infatti, l’aborto verrà nascosto e confinato dentro le mura di casa, come se fosse una scelta privata della donna che riguarda solo lei e nessun altro (né il bambino, né tantomeno la società). Inoltre l’aborto a domicilio, che si potrà ottenere con una semplice telefonata aspettando l’arrivo della pillole via posta come se fossero panini portati da Deliveroo, rende un gesto gravido di conseguenze semplice e banale.

La decisione del governo inglese pone infine alcune domande: l’aborto è davvero un servizio così necessario e indispensabile che deve essere garantito a domicilio, mentre le più elementari cure mediche non lo sono? Inoltre il governo al termine dell’emergenza dovuta all’epidemia modificherà nuovamente i regolamenti o sta solo facendo le prove generali di una nuova estensione dell’inedito diritto all’aborto testandolo direttamente sulle donne?

Redazione

2 aprile 2020

L’aborto a domicilio è realtà nel Regno Unito