Mentre con Isaia chiediamo sospirando «Sentinella, quanto resta della notte?», la fede deve cambiarci la vita.
La lettera aperta del premier spagnolo.
“Chi governa ha un pensiero troppo secolarizzato”
Il teologo: “La crisi non è colpa del virus ma è il sistema assurdo che davanti a una pandemia è entrato in crisi”.
Le chiameremo Anna e Giada, nomi di fantasia. Le due donne, unite civilmente, volano all’estero e Anna si sottopone a fecondazione artificiale eterologa, pratica vietata in Italia alle coppie omosessuali ex lege 40. Ne nasce una bambina. La coppia fa ritorno in patria e chiede all’ufficiale di Stato civile di registrare la minore come figlia di entrambe. L’ufficiale giustamente si rifiuta perché per il nostro ordinamento, al netto di non poche sentenze di segno contrario, un bambino non può essere figlio di due uomini o di due donne. Anna e Giada allora fanno ricorso al Tribunale di Treviso e perdono. Ricorrono quindi in appello e perdono nuovamente. Infine bussano alla porta della Corte di Cassazione e anche lì il ricorso viene rigettato.
Per i tanti che continuano a dire che l’eutanasia è un diritto umano, vorremmo riportare le parole che Frits Rosendaal, capo dell’epidemiologia clinica presso il Leida University Medical Center, e membro della Royal Dutch Academy of Sciences and Art, avrebbe detto, secondo quanto leggiamo in un articolo di Life News, criticando il modo in cui gli ospedali di Italia e Spagna stanno gestendo l’emergenza sanitaria coronavirus. «In Italia, la capacità di terapia intensiva è gestita in modo molto diverso [dagli olandesi]. Ammettono pazienti che non includeremmo perché sono troppo vecchi. Gli anziani hanno una posizione molto diversa nella cultura italiana».
Istituzioni transnazionali e globalizzazione si sono rivelate deboli. Si rinforzano i singoli Stati
«Non lasciate che la Messa sia equiparata a un concerto. È pane, vino, ne abbiamo fame». Lettera aperta del poeta Davide Rondoni ai Vescovi italiani.
Le parole possono a volte fare più male delle pietre. Annunci sbagliati sono in grado di innescare reazioni incontrollate con effetti devastanti sulla società e sarebbe bene che i rappresentanti delle istituzioni misurassero davvero le loro esternazioni, soprattutto in periodi come questo. Ne abbiamo avuto la riprova due giorni fa, quando il Capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli ha pronosticato un prolungamento della quarantena fino a metà maggio. Le sue frasi sembravano molto chiare: «Passeremo anche il primo maggio in casa. La seconda fase, quella della lenta ripresa e della convivenza con il virus, inizierà a metà maggio».
Da Kennedy a Reagan, da Churchill a De Gaulle fino a Steve Jobs: le parole che cambiano il mondo.