Ieri in occasione della Domenica delle Palme, con l’apertura della Settimana Santa che ci condurrà alla Santa Pasqua, l’evento più importante dell’anno liturgico, si è tornato a parlare della possibilità di riaprire le Chiese almeno il giorno di Pasqua, anche per consentire ai fedeli di fare la Comunione dopo settimane di sospensione pressoché totale della libertà di culto. La questione è controversa, come è stato più volte chiarito dalla nostra testata, a fronte di contenuti assai contraddittori come quelli delle varie ordinanze governative in materia di misure di contenimento.
A Vatican News la testimonianza di Luca Lorini, direttore della Rianimazione dell’Ospedale di Bergamo: non siamo eroi ma persone che con passione fanno sempre questo lavoro. Il Covid è un nemico invisibile che ha favorito la solidarietà tra gli uomini.
Il vescovo di Frascati Raffaello Martinelli rischia una multa perchè questa mattina in Cattedrale, dove stava celebrando la messa “senza concorso di popolo”, sono entrati alcuni fedeli che volevano ritirare i rami d’ulivo benedetti, come è tradizione della Domenica delle Palme.
Un gesto rivoluzionario per rispondere a chi vuole trasformare la scienza in religione.
L’emergenza sanitaria non mette solo paura ma scalda anche l’anima, e così parallelamente ai numeri della sanità, scorrono tra le notizie anche quelli della bontà d’animo e della beneficenza che contraddistingue positivamente i momenti di necessità. Numeri che, come nel caso di quelli legati al nome di Carlo Olmo, è impossibile che non saltino all’occhio nella cronaca di questi giorni, visto che si parla di 80mila mascherine, dispositivi di protezione individuale e tanto altro materiale destinato alla protezione dall’epidemia di coronavirus donato gratuitamente e distribuito assieme al Reggimento artiglieria a cavallo di Vercelli…
Il governatore del Veneto, Luca Zaia – il “doge” da queste parti – ci concede qualche minuto prima di tornare a coordinare la task force anti Covid-19.
Il frate cappuccino, insieme a quattro suoi confratelli, non smette di percorrere i reparti per regalare speranza ai malati e al personale medico ed infermieristico. “Preghiamo e portiamo l’unzione degli infermi. Non manchiamo mai di benedire le salme nella camera mortuaria. E’ un gesto d’amore”