Da tempo si sapeva che nel mese di aprile sarebbero venute a scadenza le nomine nei posti di comando delle principali industrie a controllo pubblico, da ENI a Enel a Leonardo ecc.. Ma nessuno in Italia, almeno nessuno dotato di un minimo di buon senso, avrebbe pensato che i partiti di maggioranza decidessero di procedere a tali nomine proprio nel bel mezzo della pandemia da coronavirus. Dimostrando anche in questa occasione che, più che il bene comune, ciò che interessa realmente è la
spartizione del potere. Potevano stabilire di prolungare di qualche mese la permanenza in carica dei precedenti amministratori (come in fondo si è fatto posponendo le elezioni regionali), almeno per salvare le apparenze e far pensare a tutti che tutti, anche i partiti di maggioranza, sono impegnati con tutte le energie a combattere il vero, grande male comune.