In questi giorni ministri, governatori delle regioni, sindaci… invitano con enfasi, e a volte con minacce, i cittadini a “rimanere a casa”, ma un numero sempre maggiore di persone ignora questi appelli. PERCHE’?
Parallelamente al Covid-19, un altro virus si sta diffondendo a macchia d’olio, in questo caso, nell’indifferenza generale: la pornografia online. La noia legata alla quarantena gioca brutti scherzi e contribuisce a ingigantire una delle più gravi dipendenze di questo secolo. A lanciare l’allarme è Tebaldo Vinciguerra, padre di famiglia, co-fondatore dell’associazione di promozione sociale Puri di Cuore.
Il 9 aprile 1945 Dietrich Bonhoeffer venne impiccato nel lager di Flossenbürg. Aveva trentanove anni. Insieme a lui c’erano l’ammiraglio Canaris, il generale Oster, il giudice Sack e il capitano Gehre. Da quando la Gestapo aveva scoperto negli archivi di Zossen alcuni documenti che dimostravano il loro coinvolgimento nel fallito attentato contro Hitler del 20 luglio 1944, queste persone non ebbero scampo. Se le avevano lasciate ancora vive, era solo perché i nazisti speravano di poter ricavare delle informazioni da qualcuno di quei detenuti eccellenti. In particolare l’ordine di uccidere Bonhoeffer partì dal Führer in persona, rinchiuso nel bunker di Berlino.
Il processo farsa contro il cardinale Pell, un solo accusatore e 20 testimoni a favore. Due anni di calvario e il divieto di celebrare la Messa in carcere.
Dopo il Vaticano II cadde il pregiudizio verso gli israeliti di deicidio. Ma episodi antiebraici hanno convinto lo storico Sweeney a ribadire che Gesù non morì per mano ebraica.
Una strategia inesorabile che il processo ha evidenziato come un caso da manuale, inclusa l’onta delle manette per condurre in aula un vescovo di 78 anni in diretta tv. L’umiliazione che ha deciso di non risparmiarsi arriva ora al suo rovesciamento per l’inconsistenza delle tesi accusatorie, apparsa sempre più lampante, tra lo scetticismo dei tanti che ormai avevano deciso per la colpevolezza di Pell, quasi fosse un inevitabile sacrificio espiatorio.
La poesia di Paola Lucarini narra il viaggio dell’anima attraverso il mistero della vita: un viaggio in cui la contemplazione del divino attraversa quei luoghi terreni dove sgorga l’acqua viva, capace di rivelare il senso dell’essere e dell’agire.
Ecco perché chi ha a cuore la Chiesa (e lo stato di diritto) deve sperare che l’ingiusta condanna per pedofilia del “numero tre del Vaticano” sia rovesciata in appello. Sapendo che forse nemmeno così si fermerà l’isteria anticattolica.