Don Lino Viola non è solo. E non sono soltanto tantissimi fedeli a schierarsi dalla parte del parroco di Gallignano che si è rifiutato di interrompere la celebrazione della Messa di fronte all’irruzione dei carabinieri piombati in chiesa per la presenza di sei persone in più (familiari di vittime del coronavirus) rispetto al numero consentito. Dal Vaticano, infatti, arriva il sostegno senza se e senza ma del cardinal Konrad Krajewski.
Una delle cifre distintive dell’epidemia da coronavirus è la presenza insistente di “esperti”, la politica è arretrata in secondo piano apparendo sottomessa ad un’autorità superiore identificata con una generica scienza o meglio ad una sostantivata “La
scienza”.
Si avvicina la data del 4 maggio e, dunque, della fine del lockdown totale per l’Italia nel contrasto al nuovo coronavirus. Si entrerà, dunque, in una nuova fase che per adesso vede scoperte e poco tutelate i nuclei familiari. Massimo Gandolfini, presidente del Family Day-Comitato Difendiamo i Nostri Figli, ha definito le misure del governo per la fase due “totalmente prive di prospettiva familiare”. Pro Vita & Famiglia lo ha intervistato sul tema.
Gli insulti e le gaffe rivolti ad alcuni paesi europei non hanno trovato reazioni di sdegno: un silenzio che ci dovrebbe far riflettere.
La crisi economica determinata dalla pandemia, e il ritardo degli interventi del Governo, stanno determinando una crisi sociale senza precedenti dal dopoguerra. Il 41,9% degli italiani (25.2 milioni) si trovano, attualmente, in una condizione caratterizzata da gravi problemi economici, senza soldi per pagare affitti, bollette, mutui, spese mediche e rette scolastiche.
La cosa mi preoccupa pure da un punto di vista “professionale”: ho 80 anni e sono parroco di una parrocchia di 7mila abitanti, senza aiuto di altri sacerdoti (che non ci sono).
Promuove il piano ReopenItaly per «’aggiustare’ le quattro ruote della macchina-Italia» Sulla liquidità sono «indispensabili correzioni al decreto». L’Ue? «Dovrà dimostrare che esiste»
«Il domani non muore mai» recita il titolo di un film di James Bond. E così la geopolitica. Per quanto pressoché scomparse dai nostri radar – concentrati come siamo sull’emergenza sanitaria ed economica, e focalizzati sul dibattito di quale livello di solidarietà riusciranno, proprio oggi, a esprimere gli Stati membri dell’Unione Europea – le contese internazionali non sono per incanto svanite. Al contrario, gli effetti sul sistema internazionale e sugli equilibri geopolitici di questa pandemia saranno forti e duraturi e rischiano di essere aggravati dalla “distrazione”.
Gino Strada: il 25 Aprile? Resti la festa di tutti, ma la politica vuole un ritorno al passato Le scelte sbagliate sulla sanità pubblica le stiamo pagando ora. Si ascolti di più il Papa.
Il premier Conte martedì alle Camere ha parlato mezz’ora senza dire nulla di chiaro e definitivo, né sull’utilizzo di aiuti europei tipo Mes, né su tempi e regole della riapertura, se non generiche e ovvie indicazioni su distanziamento sociale e uso delle mascherine.