I cristiani in Nigeria rappresentano il 47% della popolazione, sono intorno ai 95 milioni. Dalla comparsa dell’organizzazione islamica terrorista radicale di Boko Haram sono stati circa 27.000 i cristiani vittime di questo gruppo.
A questi numeri, dobbiamo aggiungere i cristiani uccisi e perseguitati dai cosiddetti pastori islamici Fulani, i quali, secondo l’agenzia SIR, l’organo di informazione della CEI, “per accaparrarsi le terre degli agricoltori cristiani lasciano morti e feriti e terra bruciata al loro passaggio”.
Secondo il bollettino online La Voce del Patriota, “il presidente nigeriano Muhammed Buhari viene in qualche modo considerato complice di questa drammatica situazione, denunciata anche dalla Chiesa cattolica”.
Secondo il vescovo Matthew Hassan Kukah di Sokoto, il governo sta “creando le condizioni per consentire a Boko Haram di comportarsi in questo modo”.
Da parte sua, l’arcivescovo Augustine Obiora Akubeze di Benin City, presidente della Conferenza episcopale cattolica nigeriana, ha dichiarato al Catholic News Agency “che le violenze verso i cristiani non si fermano al solo gruppo terrorista di Boko Haram ma punta il dito nei confronti dei pastori Fulani, che attaccano i cristiani e dei quali nessuno parla”.
Tutti i seminari della Nigeria, ha spiegato Monsignor Augustine Akubeze, hanno mura di protezione, “però non sono sufficienti a fermare gli attacchi di Boko Haram”.
Rapimenti, islamizzazione e matrimoni forzati
Secondo Open Doors, l’agenzia americana di sostegno ai cristiani perseguitati, rapimenti, islamizzazione e matrimoni forzati continuano a perseguitare le ragazze cristiane del nord della Nigeria.
L’ultimo caso è avvenuto meno di un mese fa, il 23 marzo. È stato l’ennesimo rapimento di una ragazza cristiana nigeriana, questa volta Joy Dankaka, di 16 anni, proveniente dalla città di Ikara, nello Stato di Kaduna, nel nord del paese.
Quel giorno, il 23 marzo, la ragazza è andata normalmente alla scuola statale di Pampaida dove studia. E non è tornata più.
Si è saputo che Joy è stata trattenuta da un certo Hamza Bello, principale imam di Ikara.
I suoi genitori l’hanno cercata e una volta giunti alla casa dell’iman si sono sentiti dire che la figlia era diventata musulmana, che era stata affidata a una famiglia musulmana e che non avrebbe più vissuto con loro.
Si teme adesso che la ragazza sia stata obbligata a sposarsi con un uomo musulmano.
Secondo Open Doors, si tratta di una situazione abbastanza frequente in queste parti della Nigeria.
Già 6 anni fa, Boko Haram aveva attaccato la scuola statale secondaria femminile di Chibok, nel nord-est del Paese: più di 200 ragazze vennero rapite. Di queste, 107 sono state rilasciate o sono in qualche modo riuscite a fuggire, mentre 112 mancano ancora all’appello.
Cristiani decapitati dai pastori Fulani
Questa volta è stato il Morning Star News, l’agenzia americana che offre notizie affidabili sulla Chiesa sofferente, a dare il grido d’allarme.
Lunedì scorso, 13 aprile, i pastori musulmani Fulani hanno decapitato altri due cristiani nello stato di Benue. Hanno teso un’imboscata a due membri della Chiesa cattolica nel loro villaggio.
“Oche Alaade e il suo amico stavano rientrando verso la città di Obagaji dove risiedono quando sono stati presi in un’imboscata dai pastori Fulani. Le loro teste sono state tagliate”, ha detto a Morning Star News un residente della zona, Louis Oguche.
Oyaje Sule, zio di Oche Alaade, ha confermato gli omicidi: “Mio nipote e il suo amico stavano tornando nella città di Obagaji dove risiedono, quando sono stati uccisi, le loro teste tagliate”.
“Già la settimana precedente, due altri cristiani sono stati attaccati dai pastori Fulani. Ora stanno ricevendo cure ospedaliere per le loro ferite”, ha detto Sule.
Nel Centro Nigeria, nell’area di Daffo, soltanto negli ultimi due anni, più di 40 cristiani sono stati uccisi, 11 comunità distrutte e più di 7mila persone si trovano sfollate.
Inoltre, nello Stato di Benue, ad est del paese, nel mese scorso i pastori musulmani Fulani hanno ucciso 16 cristiani e sequestrato molti altri, secondo un’altra fonte riportata dal Morning Star News.
Tre settimane prima, nel villaggio di Abaji, nella contea di Kwande, i pastori armati hanno preso d’assalto l’area: “Otto del nostro popolo sono stati uccisi e altri sei sono stati rapiti dai pastori durante l’attacco”, ha detto il residente dell’area Aloysius Yaga.
“I pastori ci hanno sparato indiscriminatamente e hanno ferito molti altri con tagli di machete. Sono scappato per un pelo dall’essere ucciso”.
Nella contea di Guma, altri sette cristiani sono stati uccisi quando i pastori musulmani Fulani hanno attaccato gli abitanti durante una veglia funebre nel villaggio di Chongu il 6 marzo, secondo quanto riferito da un’altra fonte.
I pastori hanno anche attaccato il villaggio di Mbanyiar nella contea di Guma il 2 marzo: “Erano circa una dozzina, armati con fucili AK-47”, ha detto un testimone, Chado, a Morning Star News.
“Mia moglie e altri due membri del nostro villaggio sono stati rapiti e portati via dai pastori; ma alla fine sono stati salvati dopo essere stati torturati dai pastori”.
Avvertimento sul genocidio in Nigeria
Il 30 gennaio, Christian Solidarity International (CSI) ha emesso un avvertimento sul genocidio in Nigeria, invitando i Membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ad agire.
Il CSI ha lanciato questo invito in risposta ad “una crescente ondata di violenza diretta contro i cristiani nigeriani e altri classificati come ‘infedeli’ da militanti islamici nelle regioni del nord e della fascia media del paese”.
Occorre, con urgenza, che i Paesi occidentali e la politica internazionale agiscano. Le autorità nigeriane devono assolutamente trovare un mezzo perché questo genocidio possa finire.
Ti ricordo che la Nigeria si è classificata al 12 ° posto nella World Watch List del 2020 di Open Doors dei paesi in cui i cristiani subiscono più persecuzioni, ma secondo nel numero di cristiani uccisi per la loro fede, dietro soltanto al Pakistan.
Silvio Dalla Valle
Direttore dell’Osservatorio sulla Cristianofobia