Credo che si chiami «revisionismo storico», la tendenza a reinterpretare i fatti del passato sotto una nuova luce. Niente di male, in sé; il problema sorge quando la spinta a tale operazione non è la ricerca della verità storica e l’approfondimento, ma un intento ideologico. L’uso, cioè, della storia per fini ideologici e/o politici.
Succede proprio nel bel mezzo di campagne a favore dell’aborto farmacologico e della possibilità di praticarlo a casa: «Una donna in India è morta insieme al suo bambino non nato all’inizio di questo mese, dopo aver assunto farmaci abortivi a casa, secondo la polizia», leggiamo in un articolo di Life News.
Alla dott.ssa Maria Rita Gismondo e ai vari virologi, vorrei ricordare che i sacerdoti possiedono una dignità culturale e professionale uguale alla loro.
La pandemia da coronavirus ci ha portato sofferenza e disagi, ma ha contribuito a fare cadere alcune maschere.
Asia, Saima, Mariam, Leah e le altre cristiane perseguitate per non avere voluto abiurare alla loro fede.
Nessuna casualità, la rete del terrorismo islamico si presenta sempre più come un unico, grande network internazionale, con un’unica regia secondo un unico piano di conquista globale del pianeta. La conferma giunge, mattone su mattone, come in un grande puzzle, dalle analisi compiute dagli esperti.
Io, convertito al cristianesimo, grazie a Ratzinger so cosa significa il sodalizio tra fede e ragione..
Mentre la crisi sanitaria dovuta al Covid-19 sta rientrando, parallelamente si stanno manifestando in tutta la loro gravità le altre due crisi legate alla prima: la crisi economica e la crisi sociale.