Bisogna precipitare nel buio afghano, tra donne che allattano orfani scampati alla carneficina, per vedere quello che tutti i riflettori accesi sui neonati in attesa dei committenti a Kiev nascondono.
Come giustamente sottolineato dalla Sargentini sul Corriere della Sera, ai committenti italiani dei 6 di 43 bambini bloccati nella clinica ucraina dell’utero in affitto di Kiev non è stato dato il permesso di partire perché«in Italia la pratica è vietata dalla legge 40 e la registrazione all’anagrafe delle coppie committenti potrebbe rappresentare un falso in atto pubblico come stabilito nel 2018 dalla Cassazione a sezione unite in cui si ribadisce il diritto del minore alla verità sulle proprie origini»…
L’indifferenza per i neonati à la carte. Dall’Ucraina alla Grecia, l’assemblaggio di esseri umani in nome dell’“amore” (con un extra scegli il sesso e il colore degli occhi).
Una legge contro l’omofobia sarebbe distruttiva della convivenza sociale e porterebbe con sé forme politiche di totalitarismo. Tutto il contrario, in altre parole, di quanto detto dal presidente Mattarella e dal premier Conte in occasione della “Giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia” del 17 maggio con i quali siamo in totale e pieno disaccordo.
Porte delle Chiese ancora chiuse in Europa. Francia, Regno Unito, Irlanda, Belgio, Svizzera. I governi ci vanno cauti e in alcuni casi rimandano le riaperture ai culti religiosi addirittura in estate. I vescovi però si dicono pronti. Ovunque hanno presentato piani dettagliati per consentire l’accesso ai culti in tutta sicurezza. E insieme ai rappresentanti dei diversi culti, stanno facendo pressing sui responsabili di governo sottolineando che “la libertà di culto è un elemento fondamentale della vita democratica”.