Il 17 maggio si è celebrata la Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia per ribadire un chiaro “No” alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. Su questo siamo perfettamente d’accordo!
Quello che ci fa problema è la strumentalizzazione di questa giornata, dove nuovamente alcuni, hanno chiesto una legge contro le discriminazioni sessuali, ma non si comprende bene di che tipo, poiché in Italia, a tutti i cittadini, comprese le persone omosessuali, la giurisprudenza garantisce molteplici “tutele” essendo “la legge uguale per tutti”. Di conseguenza, insultare, emarginare o percuotere una persona omosessuale è un reato che ha la stessa gravità del colpire un eterosessuale, un disabile, una donna incinta o un bambino. E le pene per chi commette azioni delinquenziali sono presenti nel Codice Penale.
Inoltre, l’introduzione nel Codice Penale di un’ aggravante specifica a favore delle persone omosessuali provocherebbe pericolose discriminazioni nei riguardi di tutti: rendendo alcuni cittadini “più protetti” rispetto ad altri, determinando disparità in sede penale nei confronti di uno stesso reato, imponendo nocive limitazioni alle libertà costituzionali di espressione del proprio pensiero e del diritto di opinione.
Ammoniva C.L. De Secondat de Montesquieu, giurista e pensatore politico francese (1689-1755), che “le leggi inutili indeboliscono le leggi necessarie”. Facciamo sì che leggi già presenti siano applicate e soprattutto battiamoci per la “certezza della pena” e l’espiazione di questa, poiché per incomprensibili motivazioni, spesso, le punizioni sono ridotte nel tempo anche a chi ha commesso abominevoli delitti. Solo così tuteleremo tutti i cittadini sia eterosessuali che omosessuali!
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