Meotti, giornalista di lungo corso del quotidiano «Il Foglio», si è imbarcato nella difficile ma stimolante impresa di raccogliere e sintetizzare interviste, discorsi, lezioni, conferenze, libri di Joseph Ratzinger nell’arco di cinquant’anni, dai tempi in cui insegnava teologia a Tubinga e Ratisbona alla nomina a cardinale nel 1977, dall’elezione a papa con il nome di Benedetto XVI alla rinuncia nel 2013, sino i giorni nostri.
Una madre, Lucia, vive sola con il figlio minore un adolescente di 17 anni. Il marito è fuggito in seguito alla scomparsa della primogenita Anna, morta di leucemia sette anni prima. Lucia tenta di elaborare il lutto: affronta il dolore lavorando come infermiera in un hospice, a contatto con i malati terminali. Qui incontra degli ospiti che si riveleranno dei “maestri”, indicandole la strada che porta alla liberazione dall’angoscia.
Le Nazioni Unite di nuovo nell’occhio del ciclone, dopo aver pubblicato un nuovo bizzarro dizionario di termini “neutrali rispetto al genere” per sostituire più parole utilizzate nella vita di tutti i giorni e designanti il genere grammaticale o il sesso. I
neologismi e gretinismi, frutti del relativismo pratico del giorno d’oggi, hanno fatto breccia nel cuore dell’Onu e ciò avrà conseguenze impensabili per l’umanità. Molti gli utenti dei social media che esprimono stupore e confusione per la “pulizia&polizia linguistica” che sarà imposta obbligatoriamente in tutte le comunicazioni interne ed esterne di quella che, un tempo, era riconosciuta come la più importante organizzazione mondiale per la promozione e difesa dei diritti umani.
Usciva il 23 maggio 1920 la Pacem, Dei Munus Pulcherrimum di Papa Dalla Chiesa. Ha influenzato tutta la linea diplomatica della Santa Sede nell’ultimo secolo.