L’emergenza Covid 19 ha prodotto una serie di interventi unilaterali statali in materia liturgica, con normative di carattere speciale, spesso di rango secondario, che hanno creato non pochi problemi nei rapporti fra Stato e Chiesa regolati dai Patti Lateranensi del 1929, richiamati dall’art. 7 della Costituzione e dal successivo Accordo di Villa Madama del 1984. Tali ripetuti interventi hanno messo in luce alcuni limiti del sistema concordatario che andrebbero esaminati e approfonditi, ma questo non è lo scopo di questa riflessione. Dopo due mesi di tensioni si è giunti a una sorta di accordo “bilaterale”, ammesso che di effettiva bilateralità sia lecito parlare.
È intervenuto sulla liberazione di Silvia Romano anche il vicepresidente del Centro Studi “Rosario Livatino”, Domenico Airoma, procuratore aggiunto del Tribunale di Napoli.
L’importanza della letteratura, dalla tradizione dei chassidim ai libri di Salman Rushdie.
Una disperazione sociale che è un effetto collaterale del virus. E che in autunno sarà ancora più drammatica. Le storie degli italiani in difficoltà: Giancarlo che non riesce a riaprire la trattoria, Francesca che non può più insegnare nuoto e non paga le bollette
In Nuova Zelanda, i radicali si sono battuti e hanno fatto approvare una legge che amplia notevolmente il margine dell’aborto fino alla nascita. In tutta Europa, gli abortisti chiedono l’introduzione di consulenze per l’aborto per mezzo di videoconferenze, con la prescrizione di farmaci per corrispondenza, affinché sia accessibile “l’aborto chimico a domicilio”. Negli Stati Uniti, la Planned Parenthood (la più grande azienda abortiva del mondo) vorrebbe introdurre questa pratica con il sostegno di decine di migliaia di dollari dei contribuenti. E naturalmente, le lobby pro-aborto stanno creando pressioni sui governi africani affinché aprano le porte alla legalizzazione dell’aborto.
Vogliamo spendere ancora due parole sulla «cattolicissima» Polonia? Perché, se questa è l’immagine che ne abbiamo in Italia (e che ne ha Enrico Mentana), la realtà è un pochino più complicata. Quella che noi conosciamo come nazione «cattolicissima» in realtà è una nazione nelle quale, praticamente, tutte le religioni hanno pacificamente convissuto per secoli.
Le diocesi hanno preparato dei piccoli prontuari di comportamento per garantire la ricchezza delle celebrazioni comunitarie senza venir meno alla sicurrezza dei fedeli.