“…a bordo abbiamo un collegamento quotidiano con le realtà terrestri; abbiamo anche accesso alla rete internet; possiamo comunicare con i centri di controllo e già da novembre, avevamo iniziato a seguire i primi contagi, inizialmente soltanto nei paesi asiatici, poi al mio rientro i primi contagi in Europa…” (25 aprile 2020 – trasmissione Petrolio, Rai 1)
L’intervista a Ernesto Ruffini, capo dell’Agenzia delle entrate.
Il drammaturgo Arthur Miller, mentre scriveva, teneva un biglietto in bella vista di fronte a lui con su scritto una parola: rimandare. Era un promemoria per se stesso per evitare di rivelare indizi decisivi fino all’ultimo momento, in modo da mantenere le congetture e il coinvolgimento del pubblico fino all’ultimo atto. In un certo senso, questo metodo coglie anche un aspetto chiave della sensibilità religiosa. La persona “religiosa” tende più di altri a rimandare la soddisfazione e a rinunciare al piacere o alla ricompensa immediati in previsione di un premio finale sul lato più lontano dell’orizzonte. La persona religiosa sa che ogni cosa materiale alla fine delude.
La strategia sudcoreana diretta a scongiurare una seconda ondata di Covid si è rivelata un successo, ma è stata anche criticata con forza
È indispensabile un’ampia e approfondita preparazione basata sulle materie umanistiche, che potrà annoverare competenze specialistiche, ma in seconda battuta.
Meotti, giornalista di lungo corso del quotidiano «Il Foglio», si è imbarcato nella difficile ma stimolante impresa di raccogliere e sintetizzare interviste, discorsi, lezioni, conferenze, libri di Joseph Ratzinger nell’arco di cinquant’anni, dai tempi in cui insegnava teologia a Tubinga e Ratisbona alla nomina a cardinale nel 1977, dall’elezione a papa con il nome di Benedetto XVI alla rinuncia nel 2013, sino i giorni nostri.