“Si risolvono in Parlamento i problemi: ritengo che si debba dire basta con i Dpcm calati dall’alto. Il Parlamento è aperto, il Senato è aperto. Sono qui da quasi tre mesi per garantirne la funzionalità. Il Senato non è in quarantena e sa rispondere ai cittadini in tempi brevi e meglio”. Così il Presidente del Senato, Elisabetta Casellati a Tgcom24.
Se Pechino all’assemblea dell’Oms non si è opposta alla risoluzione Ue è perché non si parla di “inchiesta”, né si fa riferimento alla “Cina” o a “Wuhan”.
“La surrogata più economica in Europa è in Ucraina, il Paese più povero d’Europa”. Il sito web della clinica BioTexCom, specializzata in Gravidanza per altri (Gpa), commette un clamoroso autogol, certificando che utero in affitto e povertà sono strettamente connessi. Laddove c’è più miseria, un numero maggiore di donne è disposto a prestarsi per un “servizio” che solo per ipocrisia alcuni chiamano “solidale”.
E’ un’accusa contro l’ipocrisia dei Paesi dove l’utero in affitto è vietato in patria ma consentito all’estero il caso dei bebè ordinati da coppie anche italiane ma che nessuno può andare a ritirare.
Da queste pagine vi avevamo già raccontato del doppiopesismo tra Chiesa cattolica e islam che di fatto è stato sperimentato in Germania e Francia: delle ordinanze interne della polizia francese che chiedevano alle forze dell’ordine di non intervenire durante il Ramadan per comportamenti fuori dalle norme da quarantena, per non provocare scontri! (sic); o della riapertura delle chiese in casa Merkel, che è stata una conseguenza del via libera dei giudici per le moschee. In Spagna le cose non sono andate diversamente…
Questa volta la Francia, Paese tradizionalmente legato ai paradigmi di una laicità-laicista (la famosa laïcité de combat, laicità di lotta), dà all’Italia una lezione di laicità positiva. Vale a dire una laicità che riafferma con vigore la spettanza a Cesare di quel che è di Cesare, ma che al contempo non solo riconosce la incompetenza dello Stato in ciò che appartiene a Dio, ma ammette che le istituzioni pubbliche, nel rispetto della reciproca autonomia, debbano creare le condizioni – innanzitutto giuridiche – perché le istituzioni religiose facciano la parte che a esse compete.
L’esito scontato delle mozioni di sfiducia al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, respinte ieri al Senato dopo giorni di tensioni e minacce di crisi tra le forze di maggioranza, ripropone il tema del rapporto tra le urgenze, le necessità e le preoccupazioni del Paese e i giochi tattici dei partiti politici, nessuno escluso.
La prestigiosa Edinburgh Law Review, rivista di giuristi scozzesi, ha pubblicato una interessante ricerca su come il riconoscimento del genere vada diffondendosi nei paesi europei.
Le parole del pontificato di Francesco sono quelle legate alla solidarietà fra fratelli: soprattutto, dare occupazione alle persone.