Si tratta, ormai, dell’ennesimo ossequio alla causa LGBT da parte della Disney, che, da tempo ha deciso di servire completamente e solo il dio denaro, con una serie di pellicole in cui è chiaramente presente, quasi “da contratto”, almeno un personaggio omosessuale, se non proprio una coppia che fa outing.
L’ennesimo tributo al mondo arcobaleno, stavolta, riguarda direttamente i gadget della nota casa cinematografica. Eh sì perché in onore di quello che è diventato noto come il “mese del Pride” (il povero mese di giugno) Disney ha pensato bene di colorare alcuni degli oggetti in vendita sul suo sito internet con varie sfumature Rainbow. Topolini, frontiere, portachiavi, magliette, peluche, tutti inneggianti allo “spettro” delle innumerevoli identità di genere.
Basterebbe questo per capire fino a quali livelli di indottrinamento siamo arrivati! Un vero e proprio lavaggio del cervello a cui partecipano con grandissimo zelo tutti i media, che con la scusa di fornire “sguardi plurali” sul mondo e la società, ci propinano, in realtà, ormai sempre e solo un’unica, coloratissima visione.
Ma il bello è che si ha anche il coraggio di invocare una legge “a tutela” di queste “minoranze” che, evidentemente, alla luce dei fatti, si “percepiscono” perseguitate, ma senza esserlo. Un po’ come l’ideologia gender che propinano, che nasce e si autolegittima nella percezione personalissima che si ha del reale, pretendendo che anche chi non la vede allo stesso modo si inchini ad essa.
Lo stesso spirito liberticida che anima il ddl Zan che rischia di essere approvato sul serio e in tempi rapidissimi e che prevede multe e persino la reclusione per chi si macchia del nemmeno definito reato di “omofobia”.
C’è da chiedersi allora se, ora che questa nefasta legge ancora non c’è, siamo già a questi livelli di martellamento e condizionamento, cosa accadrà se tale ddl dovesse passare. Cosa aspettarsi ancora dopo che il mondo dei media, delle multinazionali e in parte dell’istruzione (almeno d’Oltralpe) sono già proni ad ogni richiesta delle lobby? Cosa si inventerà ancora la Disney e non solo?
04/06/2020
Manuela Antonacci
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