Riguardando le foto di Chi che festeggia con Nike Vendola «perché ora Tobia è a tutti gli effetti mio», parlando di quello che chiama suo figlio come un oggetto di proprietà ma concepito tramite l’utero in affitto, non si può non domandarsi come mai oggi centinaia di associazioni , in gran parte femministe, si sono unite in tutto il mondo per chiedere la proibizione
della pratica. E com’è possibile poi che solo ora politici, giornalisti e intellettuali discutano animatamente della situazione delle ormai centinaia di bambini (ordinati, pagati e non ritirati) ammassati nelle cliniche della surrogacy di Kiev mentre gridano soli
ricordando a tutti di essere stati strappati dai seni delle donne che li hanno partoriti?