Il 17 giugno, Donald Trump ha firmato lo Uyghur Human Rights Act 2020 (legge per i diritti umani degli uiguri), dopo un iter parlamentare iniziato lo scorso autunno, su iniziativa del senatore repubblicano Marco Rubio. Si tratta della prima formalizzazione della politica di questa amministrazione sulla deportazione dei musulmani uiguri da parte del regime comunista cinese, una persecuzione che è sia etnica che religiosa. Non si tratta di un problema “di nicchia”, che può interessare solo pochi appassionati di minoranze e dei loro diritti, ma di una tragedia umanitaria epocale: almeno 1 milione di deportati in un arcipelago di 1000-1200 campi di “rieducazione”. È attualmente il singolo più grande crimine del regime comunista cinese. La notizia della legge americana firmata da Trump, contrasta visibilmente con le indiscrezioni secondo cui Trump avrebbe approvato l’internamento degli uiguri in Cina. Dove è la verità?
A un mese dal decreto della Segreteria di Stato che ha disposto l’allontanamento del fondatore Enzo Bianchi, la comunità manifesta la volontà di ripartire.
L’Ungheria si è dimostrata capace di contenere la diffusione del coronavirus grazie a quelli che Il Sole 24 ore ha definito “interventi tempestivi e spesso meno rigidi di quelli adottati in Occidente”. Ma in questi mesi in Italia si è parlato del Paese dell’Europa orientale prevalentemente per criticare – o per difendere – la decisione del Parlamento di Budapest di affidare al primo ministro poteri straordinari, come l’autorizzazione a sospendere le elezioni e le leggi vigenti fino alla fine dell’emergenza.
I risultati di una ricerca, condotta da Francis Davis, Università di Birmingham e Oxford, segnalano le difficoltà vissute dai fedeli durante il lungo distacco dalla vita comunitaria. Molti dichiarano di aver pregato di più, ma c’è il rischio che altrettanti non tornino alla messa. E le parrocchie fanno i conti con il notevole calo delle offerte. Catherine Brady, parrocchia Saint Mary a Loughborough: “ci manca la buona abitudine del caffé dopo le funzioni”.
Maria è stata profuga in Egitto con San Giuseppe e Gesù e il suo sguardo misericordioso non ha mai abbandonato l’umanità sofferente. “Mater Misericordiae”, “Mater Spei” e “Solacium migrantium”, ovvero “Madre della Misericordia“, “Madre della Speranza”, “Conforto” ma anche “Aiuto dei migranti”: sono le tre nuove invocazioni inserite per volontà di Papa Francesco nell’elenco delle Litanie Lauretane, le secolari invocazioni alla Vergine che concludono tradizionalmente la recita del Rosario.
Pubblicata la bozza della Legge sulla sicurezza nazionale cinese per l’ex colonia britannica. 66 articoli e uno scopo: normalizzare la City e giudicare chi contesta il potere centrale della Madrepatria.
“Ha sostituito il senso di colpa borghese” dice Alain Finkielkraut. L’antirazzismo un tempo era la difesa della dignità delle persone, oggi è una visione del mondo.
Ci sono molti segni della creazione di un sistema coercitivo di censura. Per il Wall Street Journal, tutto ciò non viene dallo stato come la Stasi, ma dalla convinzione ideologica