Oggi è imperativo perpetuare l’insegnamento dei padri dell’Europa quali Alcide De Gasperi che era solito ripetere: “Politica vuol dire realizzare”
In questi giorni tra i diversi leader dei Paesi europei impazza il dibattito politico sul cosiddetto Recovery Fund anche definito Next Generation EU ossia la risposta in termini economici che l’Unione Europea intende dare alla crisi economica causata dall’emergenza sanitaria da Covid-19, nel dettaglio lo stesso prevede aiuti agli Stati membri per 750 miliardi di euro, suddivisi in 360 miliardi di prestiti e 390 miliardi di sovvenzioni.
Spagna e Italia
In particolare a Spagna e Italia, i paesi maggiormente colpiti dal Covid-19 dal punto di vista economico, sanitario e sociale sul suolo europeo spettano gli aiuti più consistenti, nel dettaglio l’Italia riceverà 209 miliardi di cui 127 di prestiti e 82 di sussidi a fondo perduto, il processo decisionale che ha portato a questa intesa è risultato però irto di ostacoli perché i paesi del nord Europa – definiti paesi frugali – con un debito pubblico molto basso e lambiti in misura minore dall’emergenza sanitaria in atto desiderano nel contempo preservare il bilancio europeo ed evitare che i Paesi del sud Europa accumulino ulteriore debito pubblico a scapito di tutti. In conseguenza di ciò hanno reso il negoziato molto lungo riuscendo ad ottenere nel contempo un aumento dei rebates ossia delle restituzioni a un Paese membro di parte dei fondi versati al bilancio comunitario in seguito a un accordo bilaterale tra questo e Bruxelles, ciò permetterà ai cosiddetti paesi frugali di ottenere dei benefici per aver avallato il Recovery Fund.
La Comunità Europea: dalla CECA alla Ue
Compiuta questa doverosa premessa è utile ricordare che il concetto di istituzioni europee e di comunità europea nasce concretamente nel secondo dopoguerra, quando allo stremo delle forze e con le macerie umane, materiali e sociali di un intero continente da ricostruire dei leader politici lungimiranti quali il tedesco Konrad Adenauer, italiano Alcide De Gasperi e il francese Robert Schuman decisero di superare le loro divergenze personali e politiche al fine di salvaguardare la pace, l’integrità economica e umana europea dando la mano a quelli che furono i nemici. Così facendo si evitò l’umiliazione alla Germania e, attraverso la promulgazione del cosiddetto Piano Schumann, si darà vita alla CECA – acronimo di Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio – che, attraverso la fusione delle rispettive produzioni di carbone e acciaio, istituirà un mercato economico comune e una solidarietà di fatto, che con un percorso lungo ma proficuo, porrà le basi della futura Unione Europea.
Ritornare al passato per realizzare il futuro
Alla luce di questo excursus storico è fondamentale che, in questo momento oltremodo difficile, i leader politici europei ritrovino lo spirito costruttivo dei padri fondatori, lasciandosi alle spalle le divisioni ideologiche e finanziarie con l’obiettivo di preservare e valorizzare il benessere e l’integrità sociale ed economica dei popoli europei ed in particolare delle persone maggiormente fragili. A tal proposito, è doveroso ricordare che De Gasperi, Schumann e Adenauer provenivano da Paesi diversi ma l’attitudine all’ascolto e al confronto reciproco erano connaturati in loro.
Il lascito di De Gasperi
Per questo, in ossequio alla locuzione latina historia magistra vitae, oggi è imperativo perpetuare l’insegnamento dei padri dell’Europa con l’obiettivo di trarre un frutto positivo dalla dura lezione impartita dal virus Covid-19, rendendo onore alla fantastica frase che Alcide De Gasperi era solito ripetere: “Politica vuol dire realizzare“.
Luglio 22, 2020