Nella bozza del protocollo d’intesa tra Miur e sindacati anche test sierologici a campione sugli studenti Ma a 50 giorni dalla campanella restano ancora tutti da sciogliere i nodi sul personale.
Manifestanti davanti all’Ufficio scolastico regionale per la Toscana durante la visita della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina di ieri. La bozza di protocollo d’intesa siglata coi sindacati non risolve il rebus su aule e prof.
Un medico competente per ogni scuola, sostegno psicologico e test sierologici volontari per personale e insegnanti, mentre per gli studenti saranno effettuati a campione e a cadenza periodica. Ecco le principali novità introdotte dalla bozza di protocollo elaborata dai ministeri dell’Istruzione e della Salute d’intesa con il Cts e le parti sociali, un documento che comprende le linee guida da seguire in vista dell’apertura dell’anno scolastico, che avverrà “in presenza”, a scaglioni e per regioni, a partire dal 14 settembre. Ma su cui sono ancora molti i nodi da sciogliere.
La campanella tra 50 giorni.
Una scadenza ravvicinata che preoccupa tutte le componenti implicate nella vicenda – presidi, docenti, famiglie, autorità locali e gli stessi ragazzi –, nelle quali cresce l’ansia e l’insicurezza dovuta al carico di responsabilità e al timore del contagio, soprattutto se dovesse arrivare una seconda ondata di Covid-19. Il protocollo è un “pacchetto” di proposte che dovrebbero entrare nel decreto sulla ripartenza allo studio negli uffici del ministero di viale Trastevere. Nel protocollo si legge che nessuno potrà varcare il portone della scuola se, al controllo, avrà la febbre oltre i 37,5 o mostrerà sintomi influenzali, che vi dovranno essere percorsi obbligatori di entrata e uscita all’interno degli edifici scolastici e orari differenziati per la mensa. Le mascherine, come ampiamente annunciato, saranno «di rigore» per personale e visitatori esterni (il cui accesso sarà limitato) mentre sull’uso del dispositivo di protezione per gli alunni si deciderà a fine agosto. Chi manifesta i sintomi del coronavirus sarà costretto a un periodo di isolamento sotto controllo. Il ministero si impegna a costituire un servizio dedicato di help line per ottenere assistenza via web da parte delle istituzioni scolastiche che lo richiederanno. I compiti di sorveglianza e supervisione sull’applicazione delle norme sono affidati ai dirigenti scolastici che potranno integrare le regole stabilite con «ulteriori misure di precauzione secondo le specificità e le singole esigenze connessae al territorio e all’organizzazione delle attività». Il documento verrà esaminato in prima battuta dopodomani dal capo dipartimento del Miur, Giovanna Boda. «È un passo in avanti, ma non possiamo firmare questo protocollo senza sapere su quali risorse potremo contare» ha commentato Maddalena Gissi, segretario nazionale della Cisl Scuola.
Spazi e assunzioni.
Le richieste più pressanti delle organizzazioni sindacali del settore riguardano però un aumento degli organici del personale docente e non, e spazi adeguati per consentire a tutti di partecipare alle lezioni rispettando le distanze di sicurezza. Quanti alunni rischiano di rimanere senza un posto? «I problemi sono sempre stati questi – ha detto in proposito la ministra Lucia Azzolina –. Allora partiamo da un presupposto: dopo anni e anni di tagli alla scuola, dove i problemi di edilizia scolastica c’erano anche prima, perché non sono nati con il coronavirus, nel momento in cui si stabilisce con il Comitato tecnicoscientifico che deve essere mantenuto un metro di distanziamento, dovevamo dare una risposta facendo interventi di edilizia scolastica leggera all’interno degli spazi che già abbiamo, e in più aumentare l’organico. Queste sono le risposte che noi stiamo dando». «Dal Recovery Found arriveranno risorse importanti anche per la scuola – ha aggiunto – per eliminare le classi sovraffollate e fare investimenti edilizi seri».
I banchi della discordia.
Ancora non si spengono le polemiche sugli innovativi banchi che la titolare dell’Istruzione vuole adottare per garantire il distanziamento fisico nelle aule, E non è solo questione di prezzi. Varato dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri il bando europeo per l’acquisto di tre milioni di pezzi (metà sedute con le rotelle e metà banchi monoposto tradizionali), si teme che la gara vada deserta a causa dei tempi ristretti previsti per la fornitura: appena 23 giorni. Le associazioni dei produttori hanno già detto che la realizzazione e la distribuzione degli arredi è una «missione impossibile ». Se sarà così, non resta che affidarsi ancora una volta al buon senso dei presidi e degli amministratori locali (responsabili delle attrezzature per i plessi delle primarie) che saranno confortati però dalle valutazioni pubblicate in un articolo della prestigiosa rivista Science la quale ha analizzato i dati di 20 Paesi dove le lezioni sono riprese a giugno per arrivare a una conclusione: i bambini si infettano meno ed è ancora più difficile che a casa contagino i familiari.
Il concorso nel mirino.
Intanto sei procure in tutta Italia indagano sul concorso per dirigenti scolastici svoltosi nel 2018 e contestato, con ricorsi all’autorità giudiziaria, da candidati bocciati. Una prova alla quale parteciparono circa 9mila docenti, già annullata dal Tar del Lazio con due sentenze che ne hanno“congelato” la graduatoria.
Fulvio Fulvi
28 luglio 2020
https://www.avvenire.it/attualita/pagine/medici-a-scuola-il-resto-caos