La pandemia avrebbe dovuto cambiare i nostri stili di vita ma soprattutto il nostro modo di approcciarci ad essa, in realtà non sembra essere cambiato granché. Che idea si è fatto?
Chi pensava che ci avrebbe resi “migliori” o più “responsabili” vaneggiava. Leggi
Nei sondaggi l’emergenza economica incide profondamente sulla fiducia nel governo e nei partiti che lo sorreggono. E peserà tantissimo anche alle prossime regionali.
La paura vale per tutti, è per sua natura egualitaria, ma la reazione culturale diverge (vedi Bolsonaro) ed è il riflesso di due visioni del mondo. Perché le virtù repubblicane antivirus stanno a metà tra la nostra indipendenza etica e il nostro buon senso solidale
Nella sede di viale Toscana di Milano arrivano 1.500 persone al giorno, altre 1.200 in viale Monza. Per questo il responsabile del gruppo dei volontari lancia un appello: “Abbiamo bisogno di rinforzi”.
Avrebbe dovuto essere la madre di tutte le riforme, il volano per abbattere gli ostacoli burocratici e rilanciare l’economia, facendo ripartire sul serio il Paese. Arriva a luglio, dopo un Consiglio dei ministri molto burrascoso e contrassegnato dalle consuete laceranti divisioni tra i principali azionisti di maggioranza. Lo snellimento delle procedure burocratiche viene teorizzato, ma poi bisognerà capire in che modo verrà attuato, visto che il provvedimento è stato approvato anche in questo caso, non in via definitiva, ma “salvo intese”.
Il calciatore: “I nostri genitori hanno fatto di tutto per darci un futuro qui”.
Pochi giorni fa le autorità federali di New York hanno sequestrato un’importante spedizione di prodotti di bellezza. L’Associated Press ha svelato il contenuto della portata di 13 tonnellate: capelli umani prelevati da internati in uno dei campi di concentramento cinesi.
Dopo un appello dei fedeli e accuse di negligenza mosse alla gerarchia parla il primate polacco: “Soltanto ponendoci di fronte alla verità riprestineremo la nostra credibilità. Al primo posto le vittime”.
La premiership di Conte solleva, a mio giudizio, almeno quattro questioni gravi. Una questione politica, una questione morale, una questione istituzionale e una questione nazionale.
