La ricerca di un vaccino contro il Covid – 19 destinato all’umanità, sta impegnando studiosi di tutto il mondo senza però una certezza di successo viste le incognite della mutazione del virus. Ne parliamo con il direttore dell’Unità di Malattie Infettive del Policlinico Gemelli di Roma.
E’ in corso una lotta contro la libertà in cui basta dichiararsi offesi per ottenere l’accerchiamento pubblico di qualcuno. La grande eccitazione è data dal proibire, punire ed eliminare parole, pensieri, opere e persone in nome della correttezza suprema.
Prosegue con questo contributo una “riflessione a puntate” sulla fase pandemica che stiamo vivendo, le sue conseguenze, cercando idee e proposte per il futuro
Cavie umane: c’è un’urgente, impellente richiesta di cavie umane per la realizzazione del vaccino anti Covid. Avendo saltato a piè pari la fase della sperimentazione su animali, per fare più in fretta possibile, oggi ci si trova a dover trovare alcune migliaia di persone su cui praticare la sperimentazione. E non basta vedere se a seguito della vaccinazione si sviluppa una risposta anticorpale ma occorre verificare che effettivamente il vaccino funzioni nei confronti dell’infezione virale. Come fare? E’ presto detto: si prendono delle cavie umane in buona salute, e le si infetta col virus Covid 19, e poi si sta a vedere quel che succede. Questo tipo di sperimentazione si chiama “contagio intenzionale”.
Il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni lo ha chiarito una volta per tutte: i soldi del Recovery Fund arriveranno solo fra un anno e quindi, nel frattempo, ne occorrono altri per fronteggiare le numerose urgenze di questi mesi. Accedere al Mes conviene all’Italia ed è al momento l’unica strada praticabile per scongiurare il rischio di un crollo socio-economico devastante.
È stato espresso molto entusiasmo per il risultato del Consiglio europeo, ma nel documento finale vi sono parole che suscitano più di un interrogativo.
La Chiesa in Italia guarda avanti e progetta fin d’ora una ripresa delle attività pastorali dopo il periodo estivo in aderenza alle indicazioni di sicurezza sanitaria. Lo si evince da una lettera pubblicata ieri che la presidenza della Conferenza episcopale italiana indirizza ai vescovi della Penisola e in cui viene formulato l’invito a “lavorare insieme per porre le condizioni con cui aprirsi a nuove forme di presenza ecclesiale”.
La Presidenza avverte l’urgenza «di progettare, con le dovute precauzioni, un cammino comunitario che favorisca un maggior coinvolgimento dei genitori, dei giovani e degli adulti, e la partecipazione all’Eucaristia domenicale».
La lettera dei vescovi sul ritorno in chiesa: via il limite di 200 fedeli, riprendere battesimi e cresime. Leggi
Una discussione scoppiata su Twitter per settimane, ha improvvisamente preso una piega violenta l’8 luglio scorso, quando Alicia Strada (trattasi di uno pseudonimo) di Filadelfia è stata assalita in casa sua, da alcune donne.