Con Arrigo Levi l’Italia perde un maestro di giornalismo, un appassionato interprete della Costituzione repubblicana e un suo cittadino del mondo. Il giornalismo di cui Levi è stato protagonista nasceva dalla indomabile passione per le notizie, dall’interpretazione dei fatti, dal rifiuto della faziosità, dal rispetto per i lettori e da un’idea granitica, di fondo, sul proprio lavoro: «Non si fa il giornalista, si è giornalisti».