Nelle redazioni giornalistiche più importanti ci sono sempre stati esperti di politica, di sport, di cronaca giudiziaria, ma raramente esperti di scienza. Quest’ultima è vista tuttora come un ambito secondario, di scarsa importanza, da relegare nelle riviste scientifiche, per pochi addetti ai lavori. Il Covid-19 ha rivelato ancora più nitidamente la carenza di informazione scientifica attendibile e affidabile.
Il 17 ottobre del 1978, subito dopo l’elezione al soglio pontificio, Giovanni Paolo II si recòprivatamente al Gemelli di Roma per fare visita a un suo amico colpito da un ictus. La visita del 17 ottobre è ritenuta ufficialmente il primo “viaggio” del Papa polacco fuori dal Vaticano. In quell’occasione il Pontefice pronunziò poche parole: «Sono venuto qui per visitare il mio amico, il mio collega, il vescovo Andrzej Deskur, presidente della Pontificia commissione delle Comunicazioni sociali, da cui ho ricevuto tanto bene e tanta amicizia, e che da qualche giorno è finito in ospedale in gravi condizioni».
Una donna di 45 anni si suicida gettandosi nel vuoto per la paura di ammalarsi di Covid. Una paura generata anche dall’eccessivo allarmismo mediatico.