Dove finiscono i resti mortali dei bambini abortiti con la RU486? Prima della pubblicazione delle nuove linee guida avvenuta nell’agosto scorso, i corpicini abortiti con la suddetta pillola, al pari di quelli abortiti chirurgicamente, potevano avere un doppio destino. O finivano nei rifiuti speciali e quindi, infine, nell’inceneritore oppure trovavano sepoltura grazie ad apposite convenzioni con realtà associative quali l’Associazione difendere la vita con Maria (ADVM) che nell’arco di poco più di una ventina di anni ha dato degna sepoltura a ben 360mila bambini mai nati. Tale pratica, oltre che essere comandata dal Magistero (cfr. Donum vitae), è giuridicamente legittima (cfr. Dpr 285/90, art. 7, comma 50).