La Ru486 potrà essere somministrata solo in ambito ospedaliero; sportelli informativi per aiuti alla maternità difficili. Resta il ricovero con valutazione dei medici.
Le croci sono piccole, sottili, un po’ sbilenche. Ognuna ha un cartellino nero su cui è impressa una semplice scritta bianca, con un nome e cognome di donna e un codice numerico. È un lotto del cimitero Flaminio, a Roma, dove sono sepolti i bambini non nati. Intorno a questo campo si è sviluppato un dibattito aspro, come accade sempre quando si tratta di aborto.
Dopo le elezioni regionali e il referendum del 20 e 21 settembre, all’interno del dibattito politico italiano è tornata d’attualità una questione spinosa per il governo Conte II: la possibilità da parte del nostro paese di chiedere aiuto al Meccanismo europeo di stabilità (Mes) per far fronte all’emergenza coronavirus.
Alla vigilia di Natale, Serge è l’unico medico di emergenza disponibile a Parigi. Nel giro delle visite a domicilio si imbatte nel giovane Malek, un fattorino in bicicletta che effettua consegne a domicilio ma che per una serie di vicende sfortunate deve “curare” anche i malati e tra loro nasce una collaborazione.
La speranza ci consente di vedere la realtà con occhi non annebbiati e non oscurati dalle esteriorità e dalle consuetudini, dalle convenzioni e dalle ripetizioni, e ci consente di aprirci al futuro, liberandoci dalla ostinata prigionia del passato e del presente. Eugenio Borgna propone un itinerario.
“Andare a messa a volte può essere palloso, ok, però non è tutto qui! Anzi, partecipare alla messa può rappresentare una svolta per la tua vita…se solo ti rendi conto di che cosa c’è in gioco!” Don Alberto
Una serie di nuvoloni si stagliano nel cielo di Bruxelles al primo giorno del Consiglio Europeo. Uno di questi riguarda ancora una volta la disfida tra il rispetto degli Stati e delle culture nazionali e le istituzioni comunitarie, sempre più voraci di poteri e sempre più propense a imporre i propri ideali e (disvalori) a tutti i cittadini europei. Ancora una volta lo scontro titanico vede da un lato la Commissione e dall’altro Polonia e Ungheria, spalleggiate dagli altri paesi del centro est Europa.
La proroga dello stato di emergenza (fino al 21 gennaio) è un altro colpo inflitto al Parlamento, ormai privo di un partito di maggioranza relativa. Lo scenario