Ci stiamo avviando tranquillamente verso un nuovo lockdown duro. Non lasciamoci ingannare dai giochi di parole: quando il governo dice “prendiamo queste misure restrittive oggi per evitare un eventuale lockdown”, in realtà annuncia l’inizio di un processo inesorabile di chiusura delle attività, sociali e personali. Il lockdown infatti non è semplicemente una misura che scatta al verificarsi di certe condizioni, ma è un criterio con cui si affronta il diffondersi di una epidemia.Si parte già con delle restrizioni generali, e man mano che i contagi salgono si aggiungono nuove restrizioni; fino alla chiusura totale, come abbiamo sperimentato nei mesi da marzo a maggio scorsi.
Oggi Keira ha 23 anni, ma era minorenne quando decise di modificare la propria identità sessuale. Ed è proprio questo il motivo a cui si è appellata “mi hanno assecondato subito. E ne ho pagato le conseguenze, con gravi danni fisici”. Evidentemente 16 anni, l’età in cui ha intrapreso una scelta così definitiva, come ha riconosciuto anche lei, è effettivamente troppo precoce per prendere decisioni che rischiano di condizionare irreversibilmente l’esistenza.
Alcuni deputati di Pd, M5S, Leu e +Europa hanno proposto un disegno di legge il cui intento è quello di «adeguare l’ordinamento italiano ai principali standard internazionali in materia di diversità e di inclusione nel settore dei libri di testo scolastici, attraverso un’efficace azione di prevenzione e di contrasto dei pregiudizi e degli stereotipi di genere, nonché di quelli relativi alla cultura, all’etnia e all’abilità, valorizzando la diversità». In breve un controllo su come i testi parlando di omosessualità e transessualità.
Il Remdesivir incide in maniera significativa sulla mortalità dei pazienti Covid. Abbiamo le prove.
Sono cambiati il livello di letalità del virus e il fattore territoriale. Altri lockdown, anche se circoscritti nel tempo e nello spazio, potrebbero fare più danni, anche da un punto di vista strettamente sanitario. Si dura fatica a capire perché i mezzi di informazione, e le televisioni nazionali in modo particolarissimo, ma anche gli innumerevoli ospiti che si avvicendano ai loro microfoni, siano così reticenti riguardo al numero dei morti.
Un vero fuoco di fila è quello a cui la libertà di pensiero e la libertà educativa sono sottoposte in questo periodo: non bastava il ddl Zan, ora è apparso all’orizzonte un forse ancor più pericoloso ddl, il numero 2634. Una proposta per la quale dobbiamo “ringraziare” Laura Boldrini e gli esponenti delle frange della sinistra che hanno collaborato ad avanzare questa proposta, ovvero i deputati Fusacchia, Muroni, Quartapelle Procopio, Carbonaro, Lattanzio, Palazzotto e Ciampi, come si legge nel documento ufficiale della Camera.
L’abolizione totale della ricetta decisa dall’Aifa contro il parere Css Pochi giorni fa l’Aifa, l’agenzia di farmacovigilanza italiana, ha abolito la ricetta per le minorenni che chiedono la cosiddetta ‘pillola dei cinque giorni dopo’, un prodotto registrato come «contraccettivo di emergenza», da prendersi entro cinque giorni dopo un rapporto sessuale ritenuto ‘a rischio’ di gravidanza.