PROVITA&FAMIGLIA – “Turismo dell’aborto” in Svezia, tutto contro la donna

Abbiamo recentemente esultato per il grande passo di civiltà che ha compiuto la Polonia, con la sua decisione di salvare dall’aborto i bambini malati o malformati. Questa è stata una vera conquista nella lotta alle discriminazioni, perché tutti abbiamo uguale dignità e nessuno, mai, in alcun caso, merita la morte.

Ovviamente, tanti di coloro che ostentano le proprie attenzioni al tema dell’inclusione hanno protestato contro questo divieto, che tutela il rispetto degli esseri umani più fragili, non accorgendosi che, senza di questo, proprio non si può parlare di “inclusione”.

Addirittura, alcuni attivisti pro aborto, quelli famosi per i loro slogan sulla democrazia, hanno pensato bene di fare sfoggio di tutta la loro “tolleranza” imbrattando le chiese, interrompendo le funzioni religiose e rivolgendo minacce ai fedeli; insomma, se la sono presi con i cristiani, tanto per discriminare qualcuno – quando la battaglia pro life non è solo per credenti, ma per tutti coloro che hanno a cuore la civiltà e il rispetto di ogni persona.

Ora veniamo a sapere, da un articolo di Life News, che Åsa Lindhagen, ministro svedese per l’uguaglianza di genere, avrebbe incoraggiato le donne polacche con gravidanze indesiderate ad andare ad abortire in Svezia ed avrebbe «anche suggerito che i contribuenti svedesi debbano pagare per le donne polacche che abortiscono nel loro paese».

Ma che gentilezza. E perché nessuno tra i pro aborto si è, invece, preoccupato di aiutare le donne a rimuovere quelle cause che rendono indesiderata una gravidanza? Perché accusano i pro life di non volere la libertà delle donne e non sono loro i primi ad offrire alternative all’aborto? Non sanno, o fingono di non sapere, che l’aborto è possibile causa di traumi psichici e di gravi effetti collaterali per la salute fisica di chi vi fa ricorso?

Mentre, dunque, i potenti si affannano per promuovere l’aborto, anche a scapito della salute della donna, i pro life soli si preoccupano di offrire aiuto alle donne e tutelare la vita loro e dei loro piccoli. Speriamo che qualche Paese in più prenda esempio dalla Polonia in materia di difesa della vita umana nascente.

Luca Scalise

08/11/2020

https://www.provitaefamiglia.it/blog/turismo-dellaborto-in-svezia-tutto-contro-la-donna