Avevamo già raccontato la storia di Keira, che nel 2019 aveva denunciato la clinica Tavistock di Londra per aver accettato la sua richiesta di sembrare un maschio sottoponendola ad un bombardamento ormonale da cui non si può più tornare indietro. In questi mesi erano giunte anche denunce di altri pazienti, di famiglie e di ex operatori della clinica. Alla fine del processo l’Alta Corte di Londra ha deciso che le storie di persone pentite come lei e come altri ragazzini sono un allarme da ascoltare. E, sebbene la sentenza emessa martedì non vieti il trattamento, ha quantomeno il merito di indicarne i pericoli, imponendo che tali processi su minori di 16 anni non siano intrapresi senza un vaglio del tribunale.