Il presidente democratico ripristina l’utilizzo dei proventi delle tasse americane, abolito da Trump, per finanziare l’aborto anche all’estero.
Joe Biden non ha tradito le attese e si è confermato radicalmente schierato contro la vita. Come riportato dal New York Times, giovedì ha firmato un memorandum presidenziale per abrogare la Mexico City Policy, promulgata quattro anni fa da Donald Trump, permettendo così nuovamente l’impiego dei fondi federali per finanziare l’aborto negli Stati Uniti e nel mondo.
PER BIDEN L’ABORTO È UN DIRITTO UMANO
La Mexico City Policy è stata annunciata per la prima volta nel 1984 dal presidente repubblicano Ronald Reagan e vieta l’utilizzo dei proventi delle tasse degli americani per finanziare le organizzazioni abortiste. Da allora viene sistematicamente rinnovata dai repubblicani e cancellata dai democratici. Trump aveva esteso il suo raggio d’azione impendendo anche di finanziare Ong che a loro volta finanzino gruppi abortisti. Biden ha giustificato la sua decisione affermando che si tratta di un modo per «cancellare l’attacco condotto da Trump contro l’accesso all’assistenza sanitaria per le donne».
Sempre giovedì, il presidente democratico ha ritirato la firma americana alla Dichiarazione di Ginevra, la quale afferma che l’aborto non è un diritto umano internazionale. Pochi giorni fa, nell’anniversario della Roe v. Wade, Biden insieme a Kamala Harris aveva diffuso un comunicato per affermare il proprio impegno a favore del «diritto di scegliere in materia di salute riproduttiva», ribadendo la promessa di «codificare in legge» la sentenza della Corte Suprema americana che diede il via libera all’aborto negli Stati Uniti.
«INCOMPATIBILE CON L’INSEGNAMENTO DELLA CHIESA»
«È doloroso constatare che uno dei primi atti ufficiali del presidente Biden sia volto a promuovere la distruzione di vite umane nelle nazioni in via di sviluppo», ha dichiarato l’arcivescovo Joseph Naumann, a capo della commissione pro-life della Conferenza episcopale americana. «Invitiamo il presidente a mettere al centro delle sue priorità le persone più vulnerabili, inclusi i bambini non nati. Questo ordine esecutivo è antitetico alla ragione, viola la dignità umana ed è incompatibile con l’insegnamento della Chiesa cattolica.».
Quest’ultimo passaggio dell’arcivescovo riguarda la consolidata abitudine di Biden di presentarsi come fervente cattolico. Durante la campagna elettorale ha realizzato diversi spot elettorali a sfondo religioso nei quali si faceva riprendere intento a pregare in chiesa o a parlare affettuosamente con drappelli di suore in Vaticano. In bella mostra dietro la sua scrivania nello Studio Ovale, inquadrata in ogni scatto ufficiale, c’è la foto che lo ritrae insieme a papa Francesco.
Molti vescovi americani sono infastiditi dalla retorica del presidente, che sfrutta la sua fede cattolica a fini elettorali agendo però in modo opposto ai dettami della Chiesa. In particolare, Salvatore Cordileone, arcivescovo di San Francisco, ha dichiarato la scorsa settimana: «Nessun cattolico in buona coscienza può favorire l’aborto. La nostra terra è imbevuta del sangue degli innocenti, e ciò deve finire».
QUANDO DISSE: «CAPISCO LA LEGGE DEL FIGLIO UNICO»
Il presidente democratico, nella giornata di giovedì, ha anche ripristinato i finanziamenti americani all’Unfpa, il fondo delle Nazioni Unite al quale Trump aveva smesso di erogare denaro pubblico a causa del suo legame con la pianificazione familiare in Cina, che prevede tra le altre cose sterilizzazione delle donne e aborti forzati. La politica del figlio unico è stata approvata in Cina nel 1979 ed è stata modificata soltanto nel 2015. In 36 anni il regime comunista ha procurato 336 milioni di aborti e ha sterilizzato almeno 196 milioni di donne, impiantando ad oltre 403 milioni la spirale, incassando dalle famiglie circa 3 miliardi di dollari grazie alle multe comminate a chi si azzardava a far nascere un secondo o terzo bambino.
Parlando nel 2011 alla Sichuan University, Biden disse: «Capisco completamente le ragioni della legge del figlio unico e non intendo giudicarla con il senno di poi». L’allora vicepresidente americano fece poi notare le pesanti conseguenze demografiche di una simile politica. Ripristinando i fondi all’Unfpa, Biden rischia di essere complice della sterilizzazione forzata di donne che ancora viene praticata in Cina soprattutto, negli ultimi anni, nello Xinjiang per limitare la crescita della minoranza etnica uigura.
Leone Grotti
Tempi
31 Gennaio 2021