In Germania il quotidiano Tagespost ha appena pubblicato un sondaggio secondo cui solo 3 tedeschi su 10 pensano che sia più grave uccidere un feto che sminuzzare un pulcino. Alla “società civile” fa specie un paese come la Polonia che decide di bandire l’aborto eugenetico. Ma trova più scioccante triturare i pulcini maschi che interrompere la vita di un bambino. Un’asimmetria evidente anche in Francia. Da quest’anno è proibita l’eliminazione dei pulcini maschi tramite schiacciamento negli allevamenti, come da legge del ministro dell’Agricoltura Didier Guillaume. Nelle stesse ore si votava la legge che ha esteso l’aborto da dodici a quattordici settimane. Così, mentre il governatore di New York Andrew Cuomo, metteva al bando il “declawing”, la crudele pratica di asportare le unghie ai gatti, si estendeva l’aborto fino all’ultimo giorno di gravidanza.
Oltre la messa al bando dell’aborto che fa notizia in questi giorni, c’è la sua banalizzazione di cui non si parla. Sarebbe crudele.
Quando si parla di aborto in questi giorni si parla necessariamente di Polonia. Il 22 ottobre, il Tribunale costituzionale polacco ha dichiarato incostituzionale l’aborto eugenetico in caso di malformazioni del feto. Nei giorni scorsi, dopo l’ingresso della legge in Gazzetta ufficiale, sono seguite le condanne internazionali e le manifestazioni nelle strade polacche. Si è parlato meno, si fa per dire, di una legge appena affossata al Senato degli Stati Uniti, il Born-Alive Abortion Survivor’s Protection Act, che avrebbe obbligato i medici a soccorrere i bambini sopravvissuti a un aborto tardivo.
Si parla di aborto anche nella vicina Germania, dove il quotidiano Tagespost ha appena pubblicato un sondaggio. “E’ peggio abortire un bambino o sminuzzare i pulcini maschi?”. La domanda è sorta dopo che una legge portata in Consiglio dei ministri dalla titolare dell’Agricoltura, Julia Kloeckner, ha vietato a partire da gennaio del prossimo anno l’uccisione di milioni di pulcini maschi. In Germania, come altrove, vengono uccisi ogni anno 45 milioni di pulcini maschi, scartati e triturati dopo la nascita perché non utili alla produzione nell’industria avicola. Il Tagespost ha chiesto ai cittadini tedeschi cosa ne pensassero. “Solo tre tedeschi su dieci (31 per cento) pensano che l’aborto sia peggio che distruggere i pulcini maschi”. E’ il risultato dell’indagine condotta dall’istituto di ricerca di Erfurt Insa-Consulere (uno dei maggiori centri di sondaggi in Germania) condotta per conto del Tagespost. Quando l’età degli intervistati sale, sale anche la proporzione di coloro che pensano che l’aborto sia peggiore della triturazione dei pulcini, anche se di poco. Nel gruppo di giovani dai 18 ai 29 anni, solo il 25 per cento è di questa opinione; tra i 40 ei 49 anni il 28 per cento, mentre nel gruppo degli over 65 lo ritiene peggiore il 37 per cento. Il sondaggio scompone anche gli intervistati per religione. Tra i cattolici, il 42 per cento pensa che abortire i bambini sia peggio che distruggere i pulcini. Il 28 per cento dei cattolici non la vede in questo modo. Approvazione e rifiuto sono equamente distribuiti tra i protestanti (34 per cento ciascuno), mentre il rapporto è di nuovo più chiaro tra gli intervistati di chiese libere (41-29). Mentre gli elettori della Cdu (dal 41 al 33 per cento), Spd (dal 37 al 34 per cento) e il Fdp (dal 35 al 34 per cento) ritengono che l’aborto sia peggio che distruggere i pulcini maschi, gli elettori dell’AfD sono divisi in due campi uguali. Fra gli elettori della Linke i numeri sono più evidenti (16-60 per cento), così come fra i Verdi (dal 26 al 43 per cento).
Alla “società civile” fa specie un paese europeo che decide di bandire l’aborto eugenetico. Ma trova più scioccante triturare i pulcini maschi che interrompere la vita di un bambino. Un’asimmetria evidente anche in Francia. Da quest’anno è proibita l’eliminazione dei pulcini maschi tramite schiacciamento negli allevamenti, come da legge del ministro dell’Agricoltura Didier Guillaume. Nelle stesse ore si votava la legge che ha esteso l’aborto da dodici a quattordici settimane. Così, mentre il governatore di New York Andrew Cuomo, metteva al bando il “declawing”, la crudele pratica di asportare le unghie ai gatti, si estendeva l’aborto fino all’ultimo giorno di gravidanza.
Oltre la messa al bando dell’aborto che fa notizia in questi giorni, c’è la sua banalizzazione di cui non si parla. Sarebbe crudele.
Giulio Meotti
Foglio
10 Febbraio 2021