Tra gli auspici degli italiani più ragionevoli e animati da buon senso c’è quello di veder cessare, in concomitanza con l’avvento del nuovo governo, il festival della virologia a reti unificate. Allarmismi, terrorismo mediatico e sensazionalismo spregiudicato di scienziati che pontificano sul virus a ogni piè sospinto sono gli ingredienti dominanti nella programmazione televisiva pubblica e privata. I principali broadcaster sollevano quotidianamente polveroni per attirare l’attenzione e tenere inchiodati ai teleschermi milioni di italiani, nella speranza di convincerli che i lockdown sono l’unico antidoto alla malattia collettiva.