Cerimonie condotte da donne in abiti liturgici, gruppi che suonano “Imagine” di John Lennon, slogan Lgbt (“L’amore vince”). «Lo scisma è già realizzato in modo latente»
Centinaia di sacerdoti in circa 80 città della Germania hanno sfidato il divieto del Vaticano e hanno benedetto ieri centinaia di coppie gay. Le celebrazioni, in un tripudio di bandiere arcobaleno, sono state perlopiù poco partecipate ma l’iniziativa mantiene comunque un significato “politico-religioso” molto importante. La Chiesa cattolica tedesca, infatti, si conferma sempre più distante dalla Santa Sede e dalla Chiesa universale.
«L’amore vince» in Germania
Le celebrazioni sono state sponsorizzate in Germania con il motto “L’amore vince”, con tanto di hashtag, facendo apparire l’iniziativa più vicina alle istanze del mondo Lgbt che a quelle della Chiesa. Come riportato dall’edizione tedesca della Catholic News Agency, si sono svolte cerimonie in tutte le principali città tedesche: Colonia, Berlino Fraconforte, Amburgo, Monaco, Magonza, Aquisgrana. Le benedizioni di coppie omosessuali sono avvenute anche nelle chiese della diocesi di Limburg, retta da monsignor Georg Batzing, presidente della Conferenza episcopale tedesca.
Batzing aveva dichiarato di non approvare l’utilizzo delle cerimonie come «arma politica» contro il Vaticano. Aggiungendo però che non le avrebbe impedite.
Un «evento politico»
I riti sono avvenuti in aperto contrasto con la recente nota della Congregazione per la dottrina della fede, approvata da papa Francesco, che aveva vietato simili cerimonie. Come spiegava il cardinale Camillo Ruini al Foglio, «semplicemente la Chiesa non ha il potere di eseguirle. Può essere benedetto, infatti, solo ciò che è conforme ai disegni di Dio, non ciò che è loro contrario, come le unioni tra persone dello stesso. Le persone possono certamente essere benedette, ma perché si convertano, non perché si confermino nel loro peccato. Dio stesso benedice l’uomo peccatore affinché si lasci cambiare da Lui, ma non può benedire il peccato. La Chiesa non può farlo. Nessuno ha questo potere».
Ma la Chiesa cattolica tedesca ha respinto le argomentazioni vaticane e ha proseguito sulla sua strada. Molti fedeli, come riporta la Cna, hanno avuto l’impressione che si trattasse di un «evento politico» più che religioso. In una chiesa di Colonia, ad esempio, a condurre la cerimonia è stata una consigliera pastorale. Dopo aver dichiarato di non essere più al servizio della Chiesa, in opposizione al Vaticano, ha tenuto un breve discorso «politico». Poi è stata eseguita la canzone Imagine di John Lennon, quella che dice: «Immaginate che non ci sia alcun paradiso, nessun inferno, solo il cielo». Non male come messaggio da veicolare in una chiesa.
«Lo scisma in Germania c’è già»
Le correnti scismatiche nella Chiesa tedesca non sono mai state così forti e per alcuni teologi tedeschi, come padre Gero Weishaupt, «ci si può chiedere se lo scisma non sia stato già realizzato in modo latente». Secondo Helmut Hoping, professore di teologia dogmatica all’Università di Friburgo, «la comunione con il Papa è già gravemente recisa in molti ambiti».
Le cose potrebbero anche peggiorare se nel febbraio 2022, al termine del Sinodo della Chiesa tedesca, verranno approvate ufficialmente la benedizione delle coppie gay, il sacerdozio femminile, l’abolizione dell’obbligo del celibato ecclesiastico e l’intercomunione tra cattolici e protestanti. Durante le benedizioni di ieri, in molte chiese i sacerdoti si sono spinti fino a chiedere l’estensione del sacramento del matrimonio anche alle coppie omosessuali.
Usare l’arma della benedizione delle coppie omosessuali come strumento politico per colpire il Vaticano, attaccare papa Francesco e dividere i fedeli non è certo il modo migliore di dimostrare che «l’amore vince».
Leone Grotti
11 maggio 2021
Benedizione coppie gay in Germania. Un «evento politico», a tratti grottesco