La realtà biologica dei fatti è una nemica dell’uomo da combattere con forza. Un’ingiustizia entro cui gli esseri umani nascono, da eliminare insieme a chi pensi che anziché un male questa sia un bene necessario per orientarsi, comprendere la propria identità e vivere in pace con essa.
E’ così che una studentessa di legge dell’università scozzese di Abertay rischia di essere espulsa poco prima della laurea per aver detto che solo le donne nascono con i genitali femminili e che è un dato di fatto che gli uomini sono normalmente più forti delle donne. Allo stesso modo, un cappellano militare è stato ripreso dai suoi superiori per aver espresso la sua idea contraria a quella di Biden che ha annunciato di voler rimuovere il divieto (posto da Trump dopo l’apertura di Obama) di ingresso nelle forze armate di uomini che si definiscono transessuali.
Il primo caso riguarda Lisa Keogh, 29ennne madre di due bambini, silenziata da un docente per aver espresso preoccupazioni circa il contenuto di un video da lui mostrato alla sua classe. Nel documentario apparivano uomini transessuali che gareggiavano contro le donne nello sport delle arti marziali. Keogh era intervenuta nel dibattito seguente chiarendo che un uomo transessuale che ha comunque “avuto il testosterone nel suo corpo per 32 anni…è in media geneticamente più forte di una donna”. Dopo essere stata interrotta dal professore la ragazza ha ricevuto delle email da alcuni compagni di corso in cui veniva insultata per il colore bianco della sua pelle sinonimo di fascismo: “Ho pensato che fosse uno scherzo”, ha detto Keogh che comunque era convinta che la vicenda si sarebbe chiusa lì, perché “pensavo che l’università non avesse modo di perseguirmi per aver esercitato il mio diritto legale alla libertà di espressione”. Invece l’ateneo le ha fatto sapere che è in corso un processo disciplinare che potrebbe concludersi con la sua sospensione.
La studentessa è stata anche accusata di aver definito le compagne di classe “femministe che odiano gli uomini” quando una di loro ha sostenuto che “tutti gli uomini sono stupratori” che rappresentassero una minaccia per le donne. Offendendo per altro anche le persone di sesso maschile care a Keough. Eppure la compagna non è stata ripresa per aver insultato indiscriminatamente ogni uomo.
Intervistata dal Times la laureanda si è detta certamente preoccupata per il suo futuro come avvocato, ma non ha fatto marcia indietro: “Mi preoccupa il fatto che la mia opportunità di diventare avvocato e di dare un contributo positivo possa svanire solo perché alcune persone si sono sentite offese”, però “non ho negato di aver detto queste cose e ho spiegato esattamente all’università perché l’ho fatto”, ha detto Keogh al giornale. “Non volevo essere offensiva, ho solo preso parte a un dibattito e ho argomentato le mie opinioni”. Per questo “sono stata vittima di abusi”, il che è gravissimo perché “bisogna essere capaci di scambiarsi liberamente opinioni diverse. Altrimenti, non può aver luogo alcun dibattito”.
Il fatto è così grave da aver raggiunto le istituzioni politiche nazionali. Joanna Cherry, vicepresidente della Commissione congiunta per i diritti umani del parlamento inglese, si è pronunciata a favore della studentessa sottolineando che non si può incolpare di discriminazione chi esprima “opinioni basate su fatti biologici”.
Eppure lo stesso è accaduto al cappellano americano Andrew Calvert che a gennaio si chiese su Facebook come mai “il rifiuto della realtà biologica non è una evidenza del fatto che una persona sia mentalmente inadeguata e quindi non qualificata per servire (l’esercito)”. Calvert è ricorso contro le azioni disciplinari dei suoi superiori tramite il First Liberty Institute che ha commentato: “Il cappellano Calvert è un soldato decorato con un record di riconoscimenti esemplare. Ora è di fronte alla sua carriera rovinata semplicemente perché ha espresso le sue opinioni religiose sulla sua pagina Facebook personale”.
Ma il livello di follia e di odio per la realtà che discriminerebbe chi vorrebbe essere nato in un altro corpo è appunto tale da ritenere degno di censura chi invece la riconosce come inoppugnabile perché sa, ad esempio, che non basta il pensiero di voler partorire per poterlo fare: per ingiusto che si ritenga il limite con cui si viene alla luce, occorre avere un utero altrimenti con tutta la volontà del mondo la cosa resta infattibile. Ma al mondo che fa della fantasia un diritto non importa. E così la scorsa settimana, Twitter ha bloccato l’account di Francisco José Contreras, deputato di Vox, dopo che aveva scritto che per quanto possa non piacere “un uomo non può rimanere incinta” dato che “non ha l’utero né gli ovuli”.
Beatrice Frigerio
20 maggio 2021