L’opinione del Procuratore Gratteri sulla legalizzazione delle droghe leggere
Nicola Gratteri è un magistrato e saggista italiano, dal 21 aprile 2016 Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro.
Il neurologo Rosario Sorrentino e l’impatto delle canne sul cervello
“La cannabis è presente nel cervello sotto forma di anandamide. Fumarne in giovane età porta il rischio di disturbi schizzofrenici perchè fa emergere eventuali patologie latenti. A me si rivolgono moltissimi adolescenti traditi anche da poche boccate” il neurologo e divulgatore scientifico ospite a L’Aria Che Tira utilizza il modellino di un cervello per spiegare come agiscono i cannabinoidi sulla psiche e il pericolo per i giovanissimi.
Gli effetti nocivi della cannabis. Dott. Rosario Sorrentino (neurologo)
In Italia, nel 2016, 4 milioni di italiani adulti (15-64 anni), pari a 1 su 10 (10,9%), hanno consumato negli ultimi 12 mesi almeno un tipo di droga fra cannabis, cocaina, eroina, droghe sintetiche (ecstasy), nuove sostanze psicoattive (nps), ecc. Le percentuali aumentano sensibilmente fra i giovani (15-34 anni): più di 1 su 5 (22,5%) ha fatto uso di almeno una droga negli ultimi 12 mesi e quasi 1 su 2 (43%) nel corso della vita. E salgono ulteriormente tra la popolazione studentesca: 1 studente su 4 (25,9%), pari a 640 mila ragazzi e ragazze ha fatto uso di almeno una sostanza illegale nell’ultimo anno. Il dottor Rosario Sorrentino, neurologo, ci parla degli effetti nocivi della cannabis e della bassa percezione del rischio da parte dei giovani nei confronti di questa sostanza psicotropa.
I rischi legati all’uso della cannabis. Dott. Silviero Albani
Il Dott. Siviero Albani, direttore dell’Unità Operativa Complessa SERT – ASL RMC – Via Casilina — Roma ci parla dei rischi legati agli spinelli. La concentrazione di tetraidrocannabinolo presente nelle coltivazioni di cannabis attuali è molto più elevata rispetto al passato. Inoltre nello spaccio vengono aggiunte anche sostanze allucinogene (LSD o cocaina). Gli studi recenti hanno dimostrato che la cannabis ha effetti dannosi a livello neurologico perchè distrugge le cellule nervose e diminuisce la diffusione ematica a livello cerebrale. Inoltre agendo sul DNA della cellula crea condizioni più favorevoli per lo sviluppo di tumori, soprattutto polmonari. Ha anche un’incidenza sulla memoria: la permanenza della sostanza nel cervello può durare fino a una settimana, comportando un calo nel rendimento e difficoltà di concentrazione.
GIMBE, poche certezze su uso terapeutico cannabis contro dolore cronico
Tante speranze, ma poche certezze: a oggi ci sono scarse evidenze scientifiche sui potenziali benefici e rischi della cannabis terapeutica negli adulti con dolore cronico. È la conclusione della Fondazione GIMBE che, dopo un approfondito processo di ricerca e selezione della letteratura, che ha incluso 13 revisioni sistematiche e 62 studi, ha messo a punto un Position Statement sul tema, in attesa dell’approvazione del Ddl sulla coltivazione e la somministrazione della cannabis a scopo medico, in dirittura d’arrivo al Senato.
“Limitate evidenze scientifiche dimostrano che i preparati a base di cannabis con contenuto standardizzato di Thc-Cbd possono alleviare il dolore neuropatico, ma le prove di efficacia sono insufficienti nei pazienti con altri tipi di dolore e non se ne conoscono gli effetti a lungo termine”, spiega il presidente della fondazione, Nino Cartabellotta.
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