L’associazione Luca Coscioni e i radicali da sempre presentano questa scelta come libera autodeterminazione della persona ma il piano inclinato su cui poggiano le legislazioni mortifere porta inevitabilmente allargamento delle maglie del controllo, al fenomeno dell’abbandono terapeutico e all’incremento della platea di persone che chiede la “dolce morte”. Non si abrogano quindi solo le norme che tutelano la vita ma lo stesso buon senso, perché la legge fa cultura.
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