SIR – Sandonà: “La risposta alla sofferenza è ‘più cura’, non il suicidio assistito”

Mario (nome di fantasia) 43 anni, residente a Pesaro, camionista, tetraplegico da 10 anni è immobilizzato. Muove solo il dito mignolo con cui può accendere e spegnere la Tv. Non ce la fa più. Ritiene che questa non sia vita e così inizia l’iter per chiedere di accedere a uno dei farmaci letali e farla finita. Il Comitato etico dell’Azienda sanitaria Marche di Ancona nelle scorse settimane accorda l’autorizzazione. È la prima volta che in Italia si dà il via libera al suicidio assistito fatto che riaccende immediatamente un dibattito, mai spento, sul tema delicatissimo e complesso del fine vita.

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