La speranza è fondamentale nel contesto ma esistenziale ma anche nel cammino di fede. Affermava lo scrittore, poeta e saggista francese Charles Péguy: “Dice Dio: ‘La fede che preferisco è la speranza. La fede non mi stupisce (…). Ma la speranza, ecco quello che mi stupisce’. E sperare è difficile”.
È possibile trasformare il mondo per renderlo più conforme al disegno di Dio? Secondo l’autore è questa la specifica missione dei cristiani di ogni tempo, alle prese con il quotidiano della vita professionale e familiare. Ma, come spiega questo libro, non si può cambiare qualcosa che non si ama. Le attuali sfide culturali richiedono in primo luogo uno sguardo d’amore e di speranza: un approccio positivo, capace di comprendere e decodificare la realtà con quello stile che matura nella preghiera e nella vita sacramentale.
UN BREVE CONTRIBUTO PER RICORDARE QUALE SIA L’INSEGNAMENTO DEL MAGISTERO IN TEMA DI FINE VITA IN ALCUNI IMPORTANTI DOCUMENTI ECCLESIASTICI
Ma davvero la morte è il primo desiderio dei malati e dei sofferenti? Cos’è che spinge veramente una persona a chiedere di essere soppressa? Se fosse solo la sofferenza in quanto tale perché così tante persone scelgono di continuare a vivere anche quando provano spesso dolore a causa di una grave malattia?
Forse per la prima volta in Italia una persona morirà tramite la pratica del suicidio assistito. Si tratta di Mario, nome di fantasia, marchigiano di 43 anni, tetraplegico a seguito di un incidente stradale avvenuto una decina di anni fa.