COSCIENTI e RICONOSCENTI per il DONO del BATTESIMO

By 9 Gennaio 2022Spiritualità

Il significato del battesimo del Signore Gesù

Tra gli avvenimenti della vita del Signore Gesù, riveste una singolare importanza il suo battesimo, quello che la Liturgia ricorda la prossima domenica.
Chiariamo subito che quel battesimo non è il Sacramento del Battesimo che la maggioranza di noi ha ricevuto. Si trattava invece di un “rito
penitenziale” che consisteva nell’immergersi (da qui il vocabolo “battesimo” =“immersione”) nel fiume Giordano, per essere  simbolicamente lavati e purificati dalle proprie colpe. E, questo rito, era gestito da Giovanni Battista.
Gesù, sono trascorsi ormai più di trenta anni dalla sua nascita, si recò al Giordano e si mise in fila con quella folla che si riconosceva peccatrice. Ovviamente, il Cristo, era immune dal peccato essendo l’unico “veramente santo”, ma in quel momento assume su di sé le colpe di tutti gli uomini.
Egli è “l’Agnello di Dio” che si addossò il peccato del mondo, e, dal Giordano, iniziò quel cammino che si concluderà sulla croce, dove morendo cancellerà le colpe di tutti come si afferma nella Celebrazione Eucaristica: “Ecco l’Agnello di Dio che toglie (cioè porta via) le nostre colpe”.
Inoltre, nel corso di quel rito, si precisa e si puntualizza chi è Gesù Cristo. Egli è, ricorda Giovanni Battista, “figlio dell’uomo”, viene da Nazaret di Galilea, origini umilissime, e nelle scorse feste abbiamo costatato quanto gli avvenimenti della nascita e dell’infanzia del Cristo sottolineano la sua austerità.  Ma quell’uomo è anche “Figlio di Dio”, e proprio nel momento del suo battesimo abbiamo la conforma: “Il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento» (Lc. 3,21-22).
Inoltre, il suo battesimo, chiarisce anche la sua missione. E’ venuto sulla terra per FARSI SOLIDALE con il suo popolo, anzi con ogni uomo, prendendo su di sé i problemi e le situazioni difficili di ognuno di noi. Ma non solo condivide le nostre problematicità; con il Vangelo che ha vissuto e predicato ci ha indicato le modalità per superarle.
Da ultimo evidenziamo che Gesù “non è isolato”. Egli, ricorda san Paolo, è il “primo fra i fratelli”, in altre parole, viene nel mondo per inaugurare un’  umanità nuova, o più precisamente una nuova modalità “di essere uomini”. E’ rilevante che lo Spirito Santo si presenti al momento del battesimo del Cristo come una colomba, un’immagine simbolica, che diverrà  poi parte della tradizionale iconografia cristiana per rappresentare lo Spirito Santo. Ebbene, la stessa raffigurazione, lo stesso modo di presentarsi da parte dello Spirito che troviamo anche nelle prime pagine della Bibbia dove è illustrata la creazione e nel diluvio per annunciarne il termine. Là iniziava e riiniziava la storia del mondo, qui comincia la storia del “mondo nuovo”, la storia dell’umanità nuova; quella che acconsentirà a tutti di divenire “Figli di Dio”.

Il significato del nostro battesimo

Tutto quanto è avvenuto nel battesimo di Gesù si è compiuto anche nel giorno del nostro battesimo, chiarendo che nel nostro caso, il termine “battesimo”, non indica unicamente il rito penitenziale amministrato da Giovanni Battista, a cui si sottopose anche il Cristo in quel lontano giorno di 1990 anni fa circa, ma per noi è il “Sacramento del Battesimo”, istituito da Signore Gesù e amministrato dalla sua Chiesa, sacramento che ci purifica dal peccato e ci trasforma in “Figli di Dio”. Sacramento che ha fatto di noi, figli dell’uomo, altrettanti Figli di Dio!

Siamo coscienti di questo?

Siamo coscienti, che fra gli avvenimenti della nostra vita, il battesimo riveste un’ importanza singolare essendo stato un momento importantissimo e decisivo per il nostro futuro?

Siamo coscienti di questo, soprattutto oggi, in un’ epoca di relativismo, ateismo e nichilismo galoppante, dove l’uomo si illude di poter vivere e salvarsi senza Dio?
E aggiungo: siamo “riconoscenti” per il dono di questo sacramento?

Come? Impegnandoci a tendere verso la santità, vivendo da testimoni nel mondo, ricordando che la religione non è una una parantesi dall’attività professionale o un abito d’occasione, ma deve sempre guidare la nostra quotidianità e le nostre decisioni.
Da ultimo, dobbiamo essere riconoscenti anche ai nostri genitori, che hanno compreso l’importanza di questo sacramento.

Il battesimo oggi

Oggi, vari genitori dubitano sull’opportunità di amministrare il battesimo al neonato, ritenendo che ogni decisione debba essere collegata ad una scelta da farsi in età adolescenziale o adulta. Questi, oltre che non aver compreso l’essenzialità dell’aspetto religioso nella crescita, impostano erroneamente la problematica anche a livello pedagogico.
Il neonato o bambino, in conformità a questa prospettiva dovrebbe avere la possibilità di scegliere in tutti i campi: l’asilo o la scuola da frequentare, gli sport da praticare, gli hobby da coltivare, che cosa mangiare, come vestirsi, quali gite fare… Poiché non potrà mai essere così, non essendo il bambino in grado di selezionare tutto autonomamente, è profondamente errato riservargli una “pseudo-libertà” solo per l’aspetto religioso.

“Cancellare” il battesimo?

Alcuni, oggi, chiedono la cancellazione del proprio nominativo dal registro battesimale della parrocchia di appartenenza. Di fronte a questa
richiesta grottesca, non possiamo scordare che l’uomo può rifiutare o disprezzare questo sacramento, ma il dono rimarrà sempre nel cuore della persona, segno della fedeltà di un Dio che amare l’uomo con un amore, un affetto e una tenerezza senza limiti. Per questo il Signore afferma: “Ecco io sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui: cenerò con lui ed egli con me” (Ap. 3,20). Ebbene, anche se il nome è cancellato dal registro, Cristo sta alla porta e bussa!

E, la Chiesa, per non negare a nessuno la Grazia del battesimo, autorizza ogni cristiano, in caso di pericolo di vita o di grave necessità, ad impartire questo sacramento.

Don Gian Maria Comolli