I sostenitori dell’eutanasia dicono sempre che essa sarà riservata ai malati incurabili e terminali, ma come abbiamo spesso fatto notare, tutti i paesi che l’hanno legalizzata dopo qualche tempo l’hanno di fatto estesa anche a persone che soffrivano semplicemente per dei problemi psichici o delle malattie curabili.
Questo è recentemente successo anche in Colombia, dove secondo quanto riportato dal Washington Post è morta per eutanasia Martha Sepúlveda, la donna che aveva precedentemente fatto notizia proprio per aver richiesto l’eutanasia anche se non aveva una malattia terminale. La sua morte è avvenuta poche ore dopo quella di Victor Escobar, la prima persona nel Paese a morire pubblicamente per eutanasia. Come Sepúlveda, anche Escobar non soffriva di una malattia terminale.
Sepúlveda lo scorso ottobre aveva programmato un appuntamento per l’eutanasia per il fatto che soffriva di sclerosi laterale amiotrofica (SLA), o malattia di Lou Gehrig, una condizione che le aveva impedito di muovere le gambe. Sebbene la sua situazione medica abbia ridotto la sua qualità di vita, le persone con questa condizione possono vivere per anni e non sono considerate malate terminali. Tuttavia, la sua famiglia e i suoi avvocati affermavano che viveva nella paura di vivere nel dolore costante e di ciò che il futuro avrebbe potuto riservare, motivi per i quali avrebbe chiesto di morire.
La morte pianificata di Sepúlveda era stata molto pubblicizzata, ma il tribunale aveva revocato il permesso di sopprimerla all’ultimo minuto dopo che erano circolate delle riprese video che la mostravano mentre rideva e mangiava nei ristoranti. In quel momento il tribunale aveva determinato che chiaramente la donna non soffriva tanto quanto aveva precedentemente affermato. Tuttavia, Sepúlveda ha presentato ricorso e il tribunale ha finito per permettere la sua eutanasia in un momento a sua scelta.